Paura, disperazione, riscatto. E’ un romanzo sull’educazione sentimentale, che scava tra le pieghe umane più profonde quello di Vanessa Tonnini, scrittrice romana all’esordio nella narrativa con “Grammatica di un desiderio”. In libreria dal 3 settembre con la casa editrice Neri Pozza, una storia di formazione ambientata tra i primi del Novecento e gli anni Settanta, in un meridione ancestrale. Dove il buio prova ad avvolgerti e vivere è un continuo atto di coraggio.
“Come si cresce se non si hanno parole per dire il mondo, i propri pensieri e i propri desideri? Nicaredda è nato in una famiglia di sei figli, il padre morto in miniera e la madre soffocata dai doveri e dalla fame. Gli hanno insegnato solo le poche parole necessarie a sopravvivere e, nei primi anni della sua vita, non ha sentito il bisogno di conoscerne altre. Quando però viene mandato alla solfatara, tutto per lui cambia. La nuova vita è fatta di buio, cunicoli stretti che levano il fiato e paura. È fatta anche di corpi, di ragazzi come lui, i muscoli guizzanti e lo sguardo profondo, e Nicaredda sente nascere dentro di sé qualcosa a cui non sa dare un nome. Se è nel buio soffocante della miniera che conosce il desiderio, è altrove tuttavia che le pulsioni si trasformano in gesti, l’istinto si fa sentimento. Fuggito da quel luogo di morte, lo attende una nuova prigionia. Alle Tremiti, dove il regime fascista manda al confino i dissidenti, ma anche quelli come lui, in un in – verno tiepido che sembra primavera scopre un’esistenza che non è pura sopravvivenza. Perché tra le violenze e i soprusi trova spazio anche un’idea di futuro. E perché su quell’isola scordata dal mondo incontra Ruggero, e i pensieri confusi diventano parole, la paura lascia filtrare il coraggio. Lontani da tutto, la disparità tra loro, il figlio orfano di un minatore e il gentiluomo di nobile stirpe, non esiste. Esiste solo una felicità che possono provare a immaginare”.
“Grammatica di un desiderio” è una potente storia da cui emerge con forza la disperazione e la speranza, la paura e il desiderio di riscatto dei suoi personaggi. Un percorso di formazione sentimentale sulla scoperta del desiderio e la necessità di un vocabolario, anche quando il mondo ci vede come errori.
Vanessa Tonnini è autrice e sceneggiatrice, ha vissuto nell’ex Jugoslavia e a Parigi. Da più di dieci anni si occupa di promozione e sviluppo di progetti audiovisivi internazionali. Ha curato diverse manifestazioni di cinema, è direttrice artistica di Rendez-Vous, il festival del cinema francese di Roma. Ha pubblicato reportage e libri di viaggio.