“Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad un serrato scambio di opinioni sul futuro della Poseidon, che sono sembrate più che altro botte da orbi. Prima di tutto dobbiamo dire che si sta parlando del futuro di 39 lavoratori e delle loro famiglie, sulla pelle dei quali non si può giocare a chi fa la voce più grossa, né tanto meno prendere posizioni ideologiche e umorali. Dovrebbe essere chiaro a tutti gli addetti ai lavori, che quando si parla di aziende che forniscono servizi alla pubblica amministrazione non si può e non si deve fare un’analisi legata esclusivamente al profitto. D’altronde se così fosse dovremmo chiudere, ad esempio, tutte le aziende di trasporto pubblico, per il semplice motivo che non riescono a fornire utili. Eppure chi ha almeno qualche rudimento di economia, e dovrebbe averlo prima di parlare di cose che incidono sulla vita delle persone, sa bene che per valutare un’azienda pubblica si deve valutare, anche se non soprattutto, il ruolo di pubblica utilità che viene svolto e che certamente non può essere misurato con gli utili prodotti. Va da sé, certamente, che la Poseidon vada ottimizzata e resa efficiente oltreché funzionale, per evitare lo spreco di denaro pubblico, strada peraltro intrapresa, ma resta il fatto, e lo ripetiamo, che lo scopo fondante resta quello di essere di servizio alla funzione pubblica, rendendola più efficace e non quello di portare utili. Nel caso della Poseidon questi effetti si hanno, in primis, sull’operatività degli uffici, che senza il personale della società comunale si troverebbero ulteriormente sottodimensionati, con l’impossibilità di sostituire in tempi rapidi questa forza lavoro mediante concorso. Ma non è da sottovalutare nemmeno l’effetto secondario che si avrebbe, ovvero quello di rendere meno efficaci i servizi alla cittadinanza da parte del comune, visto che dipendenti della Poseidon sono occupati in molti settori della macchina amministrativa. Voci poi, vere o meno che siano, parlano di una paventata possibilità che i contratti non vengano rinnovati in alcuni settori. Ora non ci è dato sapere se si pensa davvero che la Poseidon non possa svolgere determinati ruoli, anche perché tale interpretazione sarebbe arbitraria ed errata soprattutto se guardiamo a come si è espressa l’Anac, e non pensiamo perciò che tali posizioni possano provenire dalla dirigenza dell’ente. Ma in ogni caso appare anche fuori luogo che certe decisioni, che coinvolgono il futuro di 39 famiglie e della macchina amministrativa, vengano prese a meno di due mesi dal voto. C’è quindi assolutamente da auspicare che i contratti vengano rinnovati al più presto, in modo che gli elettori con il proprio voto di novembre, possano tra le altre cose, scegliere anche il futuro della Poseidon, valutando i vari programmi e progetti elettorali. Per tutte queste ragioni chiederemo oggi stesso un incontro con il prefetto Reppucci”.
Roberto Alicandri
Marco Federici