Si è tenuta presso l’impianto di Carano-Giannottola, ad Aprilia, la presentazione ufficiale del dearsenizzatore a servizio dei Comuni di Aprilia, Anzio, Nettuno e dei Borghi nord di Latina
La presentazione ha avuto lo scopo di illustrare il funzionamento e le caratteristiche tecniche dell’impianto, ma anche per una panoramica sull’intero percorso affrontato per diminuire progressivamente la presenza di arsenico nelle acque, e che ha portato, ad oggi, al rispetto dei parametri di legge entro la scadenza prefissata del 31/12/2012 su tutto il territorio gestito. “Grazie a questo impianto che, ricordo è il più grande d’Italia e tra i più grandi d’Europa, è stato possibile rientrare nei limiti di concentrazione Arsenico stabiliti per legge, già dal 28 dicembre 2012”. Ha ricordato il Presidente di Acqualatina S.p.A., Avv. Giuseppe Addessi. “Questo non vuole essere un discorso trionfalistico – ha aggiunto il Presidente Addessi – ma una semplice constatazione dei fatti: ad oggi abbiamo rispettato gli impegni, riportando i limiti di Arsenico nell’acqua al di sotto dei limiti di legge, poiché l’abbiamo ritenuto doveroso, ancor prima che nei confronti della Comunità Europea, nei confronti di tutti i cittadini-utenti”.
Non presente alla conferenza stampa, in polemica con Acqualatina, Il Sindaco di Aprilia Antonio Terra “Ritengo che l’enfatizzazione data all’inaugurazione di un impianto imposto dalla legge abbia mascherato il grave ritardo con cui l’opera è stata realizzata. È noto che la legge ha imposto il limite di dieci microgrammi per litro di concentrazione molecolare di arsenico fin dal 2001 e già nel 2005, quando è apparso il Gestore, si doveva ragionare sull’abbattimento del limite di arsenico nell’acqua per uso alimentare. Ciò non è avvenuto e si è preferito continuare ad agire in regime di deroga per tutti questi anni. Oggi invece si presenta un dearsenizzatore come fosse una concessione di favore alla Città di Aprilia”.
Non potevano mancare quei sindaci che da sempre si sono schierati con Acqualatina.
“Sono stati momenti difficili per tutti, quelli appena trascorsi – ha affermato, poi, il Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini – ma ce l’abbiamo fatta. Quello di oggi, oltreché un momento di soddisfazione, è un’occasione di rassicurazione per i cittadini. Sono soddisfatto di aver riscontrato una forte sensibilità al tema da parte di Acqualatina S.p.A., dimostrata anche dall’aver supplito all’emergenza, nel periodo antecedente la messa in funzione degli impianti, con la distribuzione d’acqua potabile tramite bottigliette e serbatoi in tutte le scuole impattate dal fenomeno“. .
In rappresentanza del Comune di Nettuno era presente l’Assessore all’Ambiente Mario Pitò. L’impianto di dearsenizzazione si avvale di un processo di rimozione dell’arsenico tramite assorbimento su idrossido di ferro che permette il trattamento di 360 litri d’acqua al secondo; l’acqua così filtrata, pari al 60% dell’acqua totalmente disponibile, va a miscelarsi con il restante 40% in modo da ottenere complessivamente acqua con valori di arsenico ampiamente nei termini di legge. “L’impianto di dearsenizzazione di Carano-Giannottola è attualmente il più grande d’Europa – spiega l’Assessore Pitò –grazie al nuovo dearsenizzatore i valori di arsenico disciolto nell’acqua sono scesi a 3,4 microgrammi per litro, ben al di sotto dei 10 microgrammi imposti per legge: l’acqua che esce dai rubinetti delle case di Nettuno è totalmente sicura e potabile”