Sulla mancata partecipazione alla manifestazione in cui si presentava il dearsenificatore, interviene il primo cittadino di Aprilia Antonio Terra
“Mi è stata da più parti chiesta una spiegazione al fatto che non abbia partecipato, in qualità di Sindaco f.f. di Aprilia, all’inaugurazione dell’impianto di dearsenificazione di via Giannottola.
La memoria mi riporta alla scelta dell’amico Domenico D’Alessio nella precedente occasione dell’inaugurazione dell’impianto di Campoleone, dove il compianto Sindaco volle presenziare con l’esclusivo intento di ribadire il concetto di acqua come bene da gestire pubblicamente e scevro da ogni speculazione privata.
Ritengo che l’enfatizzazione data all’inaugurazione di un impianto imposto dalla legge abbia mascherato il grave ritardo con cui l’opera è stata realizzata, e che visti i costi di gestione non sembrerebbe neanche la soluzione tecnica ottimale. In termini di programmazione, a nostro avviso, si poteva ragionare infatti su altre ipotesi di intervento che l’emergenza dell’ultimo minuto ha invece escluso.
È noto che la legge ha imposto il limite di dieci microgrammi per litro di concentrazione molecolare di arsenico fin dal 2001 e già nel 2005, quando è apparso il Gestore, si doveva ragionare sull’abbattimento del limite di arsenico nell’acqua per uso alimentare. Ciò non è avvenuto e si è preferito continuare ad agire in regime di deroga per tutti questi anni.
Oggi invece si presenta un dearsenizzatore come fosse una concessione di favore alla Città di Aprilia ritenuta tra l’altro morosa. La questione della morosità, poi, è tutta da vedere se si considera che il Gestore non restituisce le rate di mutuo per le infrastrutture idriche e fognarie, già pagate dai cittadini e incassate dallo stesso con le bollette.
Nell’occasione, trovo anche inaccettabili le polemiche avanzate da chi rappresenta il Pdl locale, che tra l’altro ha sempre rivendicato con forza l’importanza della cosiddetta filiera di governo e con altrettanta arroganza politica ha sempre criticato le scelte di questa amministrazione comunale volte al rispetto della volontà popolare che è quella dell’esclusiva gestione pubblica dell’acqua. A noi questo tipo di filiera non interessa.
L’occasione, inoltre, è propizia per evidenziare che qualche giorno fa il Consiglio di Stato, interpellato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, ha emanato uno specifico parere rimarcando il concetto che, e cito testualmente, “gli effetti propri del Referendum del 2011 non possono non essere estesi al Decreto Ministeriale 1 agosto 1996, nella parte in cui lo stesso richiamava ed applicava il criterio della adeguatezza della remunerazione del capitale investito”.
In estrema sintesi, la remunerazione dell’investimento è stata applicata nel periodo compreso tra il 21 luglio e il 31 dicembre 2011, in contrasto con gli effetti del Referendum del 12 e 13 giugno dello stesso anno.
E nel frattempo il cittadino ha continuato a pagare.
Questi sono solo alcuni dei motivi che mi hanno fatto desistere dall’ipocrita manifestazione.
Il Sindaco f.f. di Aprilia