Scoperti 3 esercizi i cui titolari non erano in possesso della prescritta licenza; sequestrati complessivamente 340 coltelli di varia lunghezza e fattura
340 coltelli sequestrati e 3 persone deferite all’Autorità Giudiziaria: questo il bilancio di una serie di controlli della Polizia di Stato nell’ambito del commercio di armi da punta e taglio atte all’offesa.
Gli uomini della Divisione Polizia Amministrativa della Questura di Roma hanno posto la loro attenzione su alcuni esercizi commerciali che vendevano coltelli al fine di verificare il rispetto della normativa che per questo richiede una specifica licenza.
Il primo negozio controllato si trova nel centro storico della capitale: in questo caso, nella vetrina esterna, erano esposti per la vendita 6 coltelli del tipo “a scatto” o “a molletta” di varia grandezza. Il titolare per quel negozio non aveva mai chiesto la licenza, licenza di cui è invece in possesso per un altro esercizio sempre di sua proprietà.
Sempre nel centro è stato controllato un altro negozio all’interno del quale sono stati trovati 17 coltelli. I poliziotti, confrontando le fatture di acquisto, hanno accertato che altri 13 coltelli dello stesso tipo erano stati già venduti. Anche in questo caso il titolare non aveva alcun titolo per vendere tali articoli e non aveva registrato le vendite né, tantomeno, gli acquirenti.
Gli agenti hanno poi controllato il fornitore che aveva venduto i coltelli alla precedente attività commerciale, ovvero un negozio del quartiere Esquilino. Anche in questo caso la titolare non aveva la prescritta autorizzazione pur avendo esposta, in una vetrina interna, una campionatura di coltelli sia del tipo a scatto che del tipo con la lama retrattile; in questa attività sono stati sequestrati complessivamente 317 coltelli.