Anzio- Il Gruppo consiliare del PD occupa l’ufficio del sindaco di Anzio Luciano Bruschini

Il Sindaco di Anzio Luciano Bruschini, a cui i consiglieri del PD hanno chiesto di dimettersi

E’ accaduto ieri mattina, attorno alle 8.30. Gli esponenti del partito democratico, il Gruppo consiliare al completo, sono entrati all’interno dell’ufficio del primo cittadino Luciano Bruschini, assente in quel momento, per protestare e manifestare il loro dissenso circa l’operato dell’amministrazione comunale di centro destra, decidendo di mettere in atto una forma di protesta simbolica con l’occupazione, dell’ufficio del sindaco e consegnandogli poi una lettera, in cui spiegavano i motivi della protesta , una richiesta specifica: le sue dimissioni da Sindaco. “Seppur nella diversità che ovviamente ci deve essere fra lei e noi – si legge nella lettera – noi esponenti del Pd di Anzio, vogliamo comunicarle la nostra preoccupazione per un clima che mette a disagio e rende poco agibile il normale svolgimento della vita democratica nella nostra città. Le ragioni sono molteplici: tutto inizia dalla condanna con sentenza definitiva per danno erariale, per alcuni suoi assessori , per via di una vicenda risalente alla precedente giunta De Angelis. Sentenza comminata dalla Corte dei Conti che, a sua volta, ha prodotto una situazione di incompatibilità verso l’incarico attuale del Vicesindaco e assessore alle politiche ambientali Patrizio Placidi. Poi i misteriosi episodi di intimidazione, a colpi di arma da fuoco, sui cancelli dell’assessore stesso. A questa vicenda – proseguono i consiglieri del PD -se ne è aggiunta un’altra, come quella che ha portato agli arresti domiciliari il suo assessore ai servizi sociali e una sua dirigente per via di una indagine in cui emergono inquietanti scenari, ma su cui la magistratura farà il suo corso. Si è permesso poi ad un ex consigliere di interrompere la seduta di uno degli ultimi consigli comunali, episodio mai verificatosi prima d’ora, svilendo ed umiliando l’intera assemblea. E se tutto questo già poteva essere considerato dannoso per il più funzionale esercizio del suo ruolo, indubbiamente l’ultimo episodio di cui lei stesso ha ammesso lo svolgimento effettivo (il diverbio è andato oltre le considerazioni verbali, tra assessore al commercio e il direttore Generale del Comune) sono segnali evidenti di un corto circuito all’interno della suo amministrazione. Per questi motivi, riteniamo che lei stia vivendo con malcelata sofferenza il suo ruolo e per la sua ’estranietà’, che lei spesso sottolinea, a certi modi di agire e a certi meccanismi, riteniamo che po9ssa compiere il suo servizio migliore per i cittadini di Anzio e è per se stesso, rassegnando le dimissioni dalla carica di primo cittadino”.