Lettera
Genitori Costretti a Prendere Ferie
La situazione alla Scuola Salvo D’Acquisto di Nettuno è ormai insostenibile. Dopo settimane di proteste per i termosifoni guasti che lasciano al freddo una parte dell’istituto, ieri si è aggiunto un blackout che ha lasciato la scuola senza corrente per diverse ore, peggiorando ulteriormente le condizioni per alunni e personale.
Questa mattina, a causa della mancanza di comunicazioni chiare da parte del Comune e della scuola, molti genitori si sono trovati costretti a lasciare i figli a casa, prendendo giorni di ferie o riorganizzandosi in modo improvvisato. Per molte famiglie, non mandare i bambini a scuola è stata una scelta obbligata: il rischio per la salute, aggravato dalle rigide temperature di dicembre, è troppo alto per essere ignorato.
Una scuola nel caos: tra freddo e disorganizzazione
Il guasto ai termosifoni, che coinvolge la scuola dell’infanzia e alcune classi della primaria, è causato da una caldaia vecchia e malfunzionante che non è stata riparata in modo efficace. Dal primo giorno di scuola, queste aule sono rimaste prive di riscaldamento, e nessuna soluzione temporanea – come stufette o sistemi alternativi – è stata messa a disposizione.
Il blackout di ieri non ha fatto che aggravare la situazione, lasciando l’intero istituto senza corrente per ore e complicando ulteriormente le lezioni. Tuttavia, nonostante la gravità del problema, né il Comune né la dirigenza scolastica hanno emanato circolari per informare le famiglie o chiarire come gestire l’emergenza.
Genitori lasciati soli
L’assenza di risposte e di un piano chiaro ha messo in crisi molti genitori, che oggi si sono trovati costretti a fare scelte difficili. “Abbiamo dovuto lasciare i nostri figli a casa perché non ci fidiamo più della scuola – racconta una madre – ma non tutti hanno la possibilità di prendere ferie o chiedere permessi sul lavoro. Non possiamo andare avanti così”.
Una lunga lista di disagi
I problemi dei riscaldamenti e del blackout si aggiungono a una serie di disservizi che hanno caratterizzato quest’anno scolastico:
• Cantieri e ponteggi interminabili: lavori iniziati ad agosto si sono conclusi solo a novembre, causando disagi in una scuola già priva di parcheggi adeguati.
• Orari insostenibili a settembre: ingressi alle 8:45 e uscite alle 11:30 hanno creato enormi difficoltà per le famiglie lavoratrici.
• Mensa e tempo pieno ritardati: avviati solo a ottobre, con gravi ripercussioni sull’organizzazione quotidiana dei genitori.
Appello alle istituzioni
I genitori sono ormai esasperati e chiedono un intervento immediato. “I nostri figli non possono continuare a studiare in queste condizioni – affermano – e non possiamo continuare a rimediare alle mancanze delle istituzioni”.
È necessario un piano di intervento coordinato per risolvere il problema dei riscaldamenti e garantire un minimo di organizzazione e comunicazione. Ignorare questa situazione significa abbandonare le famiglie e negare ai bambini il diritto a un’istruzione dignitosa.
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Un gruppo di genitori preoccupati