di Eduardo Saturno
L’installazione di telecamere per la lettura delle targhe da parte dei Comuni è un tema sempre più caldo, che solleva interrogativi cruciali sul delicato equilibrio tra sicurezza e tutela della privacy. Se da un lato questi sistemi possono rappresentare un valido strumento per il controllo del territorio e la prevenzione dei reati, dall’altro lato il loro utilizzo improprio rischia di trasformarsi in una forma di sorveglianza di massa, lesiva dei diritti fondamentali dei cittadini.
Il nodo della valutazione d’impatto e dell’autorizzazione prefettizia.
Secondo la normativa vigente, l’installazione di telecamere per la lettura delle targhe è subordinata a due condizioni essenziali: la redazione di una valutazione d’impatto sulla protezione dei dati (DPIA) e l’ottenimento dell’autorizzazione del Prefetto. La DPIA, in particolare, è un documento che analizza i rischi per la privacy connessi all’utilizzo di tali sistemi, individuando le misure necessarie per mitigarli. L’autorizzazione prefettizia, invece, garantisce che l’installazione delle telecamere sia effettivamente giustificata da esigenze di sicurezza pubblica e che il loro utilizzo avvenga nel rispetto della legge.
Cosa succede in caso di mancato rispetto delle regole?
La violazione di queste disposizioni comporta conseguenze rilevanti. In primo luogo, i dati raccolti dalle telecamere installate abusivamente sono considerati inutilizzabili in sede giudiziaria. In secondo luogo, il Comune responsabile rischia di incorrere in sanzioni amministrative e penali.
Il Garante della Privacy: un faro sulla questione
Il Garante per la protezione dei dati personali ha più volte ribadito l’importanza del rispetto delle regole in materia di videosorveglianza, sottolineando la necessità di un approccio equilibrato che contemperi le esigenze di sicurezza con la tutela dei diritti dei cittadini. In particolare, il Garante ha evidenziato la necessità di: 1) limitare la conservazione dei dati al tempo strettamente necessario; 2) garantire la sicurezza dei dati raccolti; 3) informare adeguatamente i cittadini sulla presenza e sull’utilizzo delle telecamere.
La questione delle telecamere per la lettura delle targhe è destinata a rimanere al centro del dibattito pubblico, alimentando riflessioni sulle nuove sfide poste dalla tecnologia in materia di sicurezza e privacy. La ricerca di un punto di equilibrio tra queste due entità fondamentali rappresenta una sfida cruciale per le nostre società democratiche.