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5 morti e migliaia di infortuni sul lavoro per gli studenti solo negli ultimi mesi: la denuncia dell’Unione degli Studenti

Ieri, 5 maggio, sono stati pubblicati i dati Inail relativi agli infortuni sul lavoro nel primo trimestre del 2025. I dati dimostrano una situazione grave, con una leggera diminuzione delle denunce totali, che però rimangono un numero, 96.944, ancora troppo alto.
Il dato allarmante riguarda però le denunce di infortuni da parte di studenti sul luogo di lavoro, che considera anche gli infortuni durante i percorsi di P.C.T.O., in aumento del quasi 2%. Nel primo trimestre del 2025 le denunce sono state infatti 25.213, a fronte delle 24.741 dello stesso periodo dell’anno precedente.

I primi a prendere in mano questi numeri per denunciare la situazione sono stati gli studenti stessi, attraverso il sindacato studentesco dell’Unione degli Studenti:“Questi dati, estremamente allarmanti, dimostrano come il diritto ad un lavoro sicuro, continui a non essere garantito nel nostro Paese” dichiara Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti.

I dati assoluti riguardo agli infortuni destano molta preoccupazione ma se si vanno a guardare i dati relativi agli studenti la preoccupazione aumenta “Molti studenti sono costretti a lavorare per motivi economici, rinunciando o trascurando il proprio percorso di studi e spesso, sono proprio gli studenti lavoratori ad essere i più soggetti a contratti in nero e a condizioni lavorative inadeguate, come dimostrano i dati pubblciati dall’Inail.” continua Martelli.

Per l’Unione degli Studenti questi dati sono l’ulteriore conferma dell’inadeguatezza degli attuali percorsi PCTO, ex. alternanza scuola-lavoro “Le oltre 600 denunce di infortuni durante i P.C.T.O. dimostrano l’inadeguatezza dell’alternanza scuola lavoro – dichiara Francesco Valentini, esecutivo nazionale dell’Uds – non dimentichiamo le 3 morti avvenute proprio durante i percorsi di alternanza. Continuiamo a rivendicare a gran voce l’abolizione dei P.C.T.O. e il ripensamento del rapporto scuola-lavoro, capace di dare formazione e tutele rispetto a questo mondo e di impedire lo sfruttamento degli studenti all’interno di aziende private, come avviene soprattutto negli istituti tecnici.”

L’organizzazione studentesca chiude poi con un rimando all’appuntamento referendario dell’8 e 9 giugno, secondo loro un primo importante passo per aumentare le tutele sul posto di lavoro:“La battaglia per la sicurezza sul lavoro e contro la precarietà del sistema lavorativo è una battaglia che ci riguarda tutti – conclude Martelli – per questo continueremo a mobilitarci nelle prossime settimane per chiedere l’abolizione dei percorsi di P.C.T.O. e per promuovere il SI’ per i 4 referendum sul lavoro”.

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