Con profondo dispiacere apprendiamo la notizia della morte di un neonato prematuro presso l’Ospedale di Anzio. In un momento così drammatico, il nostro primo pensiero va alla famiglia, a cui esprimiamo le più sentite condoglianze e la nostra vicinanza umana e civile.
Sappiamo che il personale medico e infermieristico ha fatto tutto quanto era nelle proprie possibilità, lottando fino all’ultimo per salvare quella piccola vita. A loro va il nostro ringraziamento per la professionalità e il coraggio con cui operano ogni giorno, spesso in condizioni difficili.
Pur non essendoci alcun legame diretto tra questo tragico evento e lo stato del presidio, riteniamo doveroso aprire una riflessione sulla condizione dell’Ospedale di Anzio, che da tempo registra segnalazioni di criticità e ridimensionamenti progressivi. Il diritto alla salute passa anche dalla tutela e dal potenziamento delle strutture territoriali, che devono essere messe in condizione di rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini.
Di fronte a una tragedia come questa, il silenzio non è rispetto: è rimozione. E noi scegliamo invece di farci carico della domanda di giustizia, cura e presenza che chiedono a gran voce i cittadini ad oggi rimasta inascoltata
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