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Droga nel Lazio: allarme cocaina e piazze di spaccio in mano alla criminalità organizzata

Roma e il Lazio si confermano epicentro cruciale per il traffico e il consumo di sostanze stupefacenti in Italia. Un’analisi incrociata dei dati più recenti forniti dalle Autorità e dalle operazioni di polizia sul territorio rivela un quadro allarmante: cocaina, e in particolare il suo derivato a basso costo, il crack, dilagano. La criminalità organizzata, sempre più strutturata e violenta, controlla capillarmente le piazze di spaccio, da quelle storiche delle periferie della Capitale fino ai centri delle altre province.

Secondo i dati più aggiornati, inclusi quelli della “Relazione sul fenomeno delle dipendenze nel Lazio” del 2023, si registra un preoccupante aumento degli accessi ai Servizi per le Dipendenze (SerD) da parte di nuovi utenti, con una significativa crescita per l’uso di cocaina. Questa tendenza trova drammatica conferma nelle cronache quasi quotidiane: maxi-sequestri e retate si susseguono senza sosta, smantellando reti di narcotraffico sempre più complesse e ramificate.

La Capitale d’Italia si conferma tale anche nell’ambito del narcotraffico. L’aeroporto di Fiumicino, come evidenziato dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA), è uno dei principali hub d’ingresso della cocaina nel paese. Una volta giunta, la sostanza viene distribuita da organizzazioni criminali che hanno trasformato intere aree della città in veri e propri mercati a cielo aperto, operativi 24 ore su 24. Le operazioni di polizia condotte tra il 2024 ed i primi mesi del 2025, hanno portato all’arresto di centinaia di persone – dal piccolo spacciatore al capo piazza – e al sequestro di ingenti quantitativi di stupefacenti e di armi, a testimonianza della violenza intrinseca a questo mercato. Non solo gestiscono le piazze di spaccio tradizionali in alcuni quartieri romani, ma hanno anche innovato le loro strategie, utilizzando moderni sistemi di “delivery” con pusher che consegnano le dosi a domicilio e sfruttando persino centri di accoglienza per migranti come basi logistiche per lo stoccaggio della droga.

A destare particolare preoccupazione è la crescente diffusione del crack. Meno costoso della cocaina in polvere e con effetti più devastanti e rapidi, sta diventando la droga di elezione per le fasce più vulnerabili della popolazione, compresi i giovanissimi. I dati nazionali, che si riflettono sulla situazione laziale, indicano un aumento del consumo di sostanze tra gli studenti, segnalando un’emergenza educativa e sociale che richiede interventi urgenti. Il fenomeno non è circoscritto alla sola area metropolitana di Roma. Le province del Lazio sono ugualmente sotto pressione. Operazioni significative sono state condotte in Ciociaria, a Latina e in altre aree, smantellando centrali di spaccio che rifornivano il mercato locale. La lotta alla diffusione della droga nel Lazio si presenta come una sfida complessa che si gioca su più fronti. Da un lato, l’incessante attività repressiva delle forze dell’ordine è fondamentale per contrastare le reti criminali. Dall’altro, emerge con forza la necessità di potenziare gli interventi di prevenzione, recupero e riduzione del danno, come sottolineato dai SerD regionali. Senza un approccio integrato, che unisca la repressione del traffico a un forte impegno sul piano sociale e sanitario, il rischio è quello di combattere una battaglia destinata a non avere mai fine.

Eduardo Saturno

 

 

 

 

 

 

 

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