Sul disastro della Sanità locale interviene La Rete NoBavaglio
L’estate è ormai agli sgoccioli e l’Ambufest di Villa Albani — non è mai stato attivato come previsto nei giorni feriali dalla Direzione dell’ASL Roma 6 Un’occasione mancata, l’ennesima, per rafforzare la medicina territoriale e alleggerire i Pronto Soccorso, ormai al collasso.
La direzione guidata da Gianni Profico ha scelto l’inerzia: a fronte di un afflusso turistico record sul litorale, nessun potenziamento concreto dell’assistenza sanitaria di base. I cittadini sono lasciati soli, costretti a rivolgersi al 118 o ad affollare ospedali già sovraccarichi.
Intanto, dagli atti aziendali risulta ufficialmente cancellato il punto nascita di Anzio e Nettuno, trasferito a Velletri dove, nei primi mesi dell’anno, sono venuti alla luce appena 66 bambini. Un dato che smentisce clamorosamente qualsiasi logica di ottimizzazione e mostra il volto di una riorganizzazione che ha penalizzato un’area densamente popolata e in crescita.
A tutto ciò si aggiungono gravissime carenze di personale: medici, infermieri, operatori socio-sanitari sono insufficienti a garantire servizi dignitosi, e in diversi reparti si lavora sotto organico da mesi.
In questo contesto desolante, stona e offende l’intelligenza dei cittadini la dichiarazione di un consigliere regionale di Anzio, che — dopo due anni di mandato silente — si è ricordato dell’ospedale solo per affermare che “va tutto bene”. Le sue parole cozzano violentemente con la realtà vissuta ogni giorno da utenti e operatori: reparti desertificati, ambulatori promessi e mai attivati, liste d’attesa interminabili.
La Rete No Bavaglio denuncia con forza una gestione fallimentare, fatta di annunci senza seguito, tagli mascherati da razionalizzazioni e abbandono del territorio. La salute pubblica non può essere sacrificata sull’altare del risparmio o della propaganda. È tempo di assumersi responsabilità vere, non di raccontare favole ai cittadini.
Roma, 11 luglio 2025
RETE NO BAVAGLIO-LIBERI E INFORMATI