Nel 2012 la Guardia di Finanza del Lazio, sotto la guida del Comandante Regionale, Gen.D. Filippo Ritondale, ha conseguito, nello svolgimento della propria missione istituzionale di Polizia Economica e Finanziaria, risultati di sicuro rilievo.
Le Fiamme Gialle laziali hanno esercitato la propria missione istituzionale in aderenza alle linee strategiche dettate dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, finalizzate ad assicurare le condizioni per il rispetto dei principi di equità fiscale e di concorrenza leale nonché la tutela dei diritti dei consumatori e dei risparmiatori, principi imprescindibili per una ripresa della fiducia nel sistema Paese. Il ruolo di Polizia Economico-Finanziaria è l’espressione pratica della capacità del Corpo di rispondere alle esigenze del Paese, ponendo in essere un articolato e flessibile dispositivo in grado di aggredire con approccio trasversale le diverse forme di criminalità economica in ordine a situazioni e fenomenologie contingenti, ricostruendo le movimentazioni finanziarie sottese agli illeciti traffici ed anche le violazioni alla legge fiscale. L’attività operativa è stata particolarmente solerte ed incisiva soprattutto per quanto concerne la lotta all’evasione ed elusione fiscale, la repressione delle frodi fiscali e del sommerso d’azienda e di lavoro, la tutela del mercato dei capitali e di quello dei beni e servizi, la scoperta di indebito utilizzo di fondi pubblici, il contrasto del riciclaggio e degli interessi patrimoniali della criminalità organizzata. L’attività delle Fiamme Gialle laziali si è sostanziata in diversi settori operativi:Il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale rappresenta una tradizionale priorità per il Corpo, che svolge la propria attività con indistinta attenzione per tutte le categorie di contribuenti: l’obiettivo è di incrementare la scoperta di ricchezze sottratte alle casse pubbliche. In tale contesto sono state eseguite in tutta la Regione Lazio 2.919 verifiche fiscali, a cui si aggiungono 10.250 controlli. Il contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale, concentrato sempre più su insidiosi fenomeni di frode e di evasione fiscale internazionale, ha consentito di proporre all’Agenzia delle Entrate il recupero a tassazione di materia imponibile per oltre 12,5 miliardi di euro, la constatazione di circa 775 milioni di IVA evasa nonché la rilevazione di ritenute fiscali non operate e/o non versate per 23,8 milioni di euro. In tale ambito, inoltre, 1153 sono i soggetti denunciati all’Autorità Giudiziaria per reati tributari. Particolarmente attivo è stato il contrasto all’economia sommersa, ove i soggetti espletano attività economiche in totale violazione delle leggi d’imposta, risultando così “evasori totali”; in tale contesto i Reparti laziali hanno scoperto 833 soggetti, nei cui confronti è stata constatata una base imponibile di circa 5,9 miliardi di euro sottratta ad imposizione e violazioni all’IVA pari a oltre 400 milioni di euro. Nel comparto tributario si segnala, altresì una capillare azione di controllo degli esercizi commerciali, con l’effettuazione di nr. 40.000 controlli a tutela delle disposizioni di legge in materia di ricevuta fiscale e registratori di cassa; 13.305 controlli, pari al 32% del totale, hanno avuto esito irregolare. Nell’ambito della lotta al cd. “sommerso di lavoro”, sono stati individuati 829 lavoratori “in nero” e 1142 “irregolari”, tutti segnalati alle competenti articolazioni del Ministero del Lavoro per l’irrogazione delle sanzioni previste dalla specifica normativa.