Roma non è una città come le altre e presto avrà i poteri che spettano a una vera Capitale.
Con il via libera dei Consiglio dei ministri al disegno di legge costituzionale si è fatto un primo passo fondamentale per dare alla città eterna quello che merita.
Ovvero: potestà legislativa e autonomia finanziaria.
“Grazie a questa riforma, frutto di un lavoro condiviso con la Regione Lazio e il Campidoglio, potremo finalmente restituire a Roma il valore che merita e che la storia le riconosce”, le parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Il ddl, arrivato oggi in Cdm, come già anticipato, modificherà l’articolo 114 della Costituzione, quello che definisce la struttura della Repubblica insieme a Stato, Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni. La riforma prevede che la Capitale potrà legiferare su undici materie: trasporto pubblico locale; polizia amministrativa locale; governo del territorio; commercio; valorizzazione dei beni culturali e ambientali; promozione e organizzazione di attività culturali; turismo; artigianato; servizi e politiche sociali; edilizia residenziale pubblica; organizzazione amministrativa di Roma. Inoltre si attribuiranno alla città le “condizioni peculiari di autonomia amministrativa e finanziaria nel rispetto dell’articolo 119”.
soddisfazione dal sindaco Roberto Gualtieri, che definisce il ddl una “svolta” precisando che il testo approvato è stato totalmente “condiviso” tra Campidoglio e palazzo Chigi durante tutto l’iter. Insomma, per Gualtieri l’importante è il “testo in sé del governo” ma anche il “coinvolgimento e l’interlocuzione serrata” tra lui e la premier Meloni. Palazzo Chigi aveva promesso un’accelerata, facendo trapelare l’intenzione di portare il testo in Consiglio dei ministri prima della pausa estiva. E così è stato.