PRESENTAZIONE DELLA MOZIONE – Intervento del Capogruppo del M5S
Signor Presidente,
Signor Sindaco,
colleghi Consiglieri e Consigliere,
oggi portiamo come maggioranza all’attenzione del Consiglio una mozione che ha un valore profondo, umano e istituzionale. Non si tratta solo di un atto simbolico, ma di un’assunzione di responsabilità da parte della nostra città, Anzio, Città della Pace, decorata con Medaglia d’Oro al Merito Civile.
La mozione riguarda il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dello Stato Italiano e l’impegno per una pace giusta e duratura, fondata sul principio dei due popoli, due Stati. Un principio riconosciuto da tempo dal diritto internazionale, dalle Nazioni Unite, da decine di Stati europei e da una parte crescente della società civile globale.
Sappiamo che il riconoscimento formale di uno Stato è competenza del Governo nazionale. Ma i Comuni — come Anzio — hanno il dovere morale e politico di farsi portavoce di un’esigenza di giustizia, di umanità e di pace.
Questa mozione nasce da una constatazione dolorosa ma ineludibile: la natura umana, oggi, sta mostrando la sua inumanità.
Lo vediamo nelle immagini che arrivano da Gaza: oltre 50.000 vittime palestinesi, di cui più di 17.000 bambini. Lo vediamo nella distruzione di ospedali, scuole, famiglie intere. Siamo davanti a un massacro indiscriminato, che non può essere definito solo un conflitto, e che non può più trovare giustificazioni.
Sì, condanniamo con forza l’orribile attacco terroristico del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas. Ma non possiamo restare in silenzio di fronte a una risposta militare che sta distruggendo un intero popolo.
Come ha detto il Presidente Mattarella il 2 giugno scorso: “È disumano ridurre alla fame un’intera popolazione”.
E allora mi rivolgo anche a chi — in buona fede — può pensare: “Con tutti i problemi che abbiamo qui ad Anzio — sicurezza, lavoro, servizi — che senso ha parlare della Palestina?”
È proprio questo il punto. È proprio qui l’errore.
Le guerre, i genocidi, le persecuzioni, la fame e l’ingiustizia creano instabilità globale. Fanno migrare uomini e donne, spinti dalla disperazione, privati della pace, incattiviti dal dolore. Ovunque andranno — anche qui — si sentiranno senza pace.
Basta guardare ai flussi migratori degli ultimi decenni: Albania, ex Jugoslavia, Somalia, Ucraina, Maghreb. Le conseguenze dei conflitti internazionali arrivano nei nostri territori, cambiano il nostro tessuto sociale, economico e culturale. Pensare che siano temi “lontani” è miope.
Per questo la pace va costruita qui e ora, anche da un’aula consiliare.
Per questo è fondamentale che anche Anzio faccia sentire la sua voce:
a favore del cessate il fuoco,
per la fine delle ostilità verso i civili,
per il rispetto del diritto umanitario,
per la liberazione degli ostaggi,
per il riconoscimento dello Stato di Palestina,
e per il rilancio di un processo politico e diplomatico credibile, basato sul dialogo e sulla coesistenza.
Questo è un atto di dignità politica.
È un gesto che dice: “Noi non ci voltiamo dall’altra parte”.
È un modo per dire: “Noi stiamo dalla parte della pace, non della neutralità”.
Perché la pace è una scelta. E oggi possiamo scegliere di stare dalla parte giusta della Storia.
Vi chiedo di sostenere questa mozione con senso di responsabilità e con coscienza civile.
Grazie.