Non si è ancora trovato l’accordo nel centrodestra sui candidati alle Regionali. Tanto che l’argomento non è previsto (sulla carta) tra quelli che saranno trattati nell’incontro di oggi tra la premier Giorgia Meloni e i suoi vice Antonio Tajani e Matteo Salvini e con il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi. Ufficialmente, nel primo pomeriggio a palazzo Chigi si parlerà solo di Autonomia, come chiesto dal leghista Roberto Calderoli, anch’egli invitato. Che poi davvero non si affronterà la questione Regionali è difficile da credere: ma almeno si eviterà di convocare formalmente un vertice che non potrà arrivare ancora a una conclusione visti i litigi in atto per le poltrone più importanti delle regioni che andranno al voto.
A tenere tutto in alto mare è sempre il Veneto, con le posizioni ormai cristallizzate da mesi. Matteo Salvini vuole un leghista, il nome è quello di Alberto Stefani, e vorrebbe ufficializzarlo prima di Pontida. Fratelli d’Italia rivendica a sè il candidato perchè primo partito in regione, e perchè nessuna di quelle del Nord è amministrata da loro: peraltro, senza il candidato presidente a fare da traino, a via della Scrofa temono un calo delle percentuali significativo per la Fiamma.
Ma per il leader leghista perdere il Veneto sarebbe un colpo duro da incassare, stretto tra il pressing del ras Luca Zaia e della Liga, e con un pezzo dei dirigenti del Nord irritato per la quetione dell’ingombrante Vanancci. Oggi Salvini ha stoppato le polemiche alimentate da Attilio Fontana, Massimiliano Romeo e Gianmarco Centinaio, ha assicurato che “Vannacci è un valore aggiunto, stiamo facendo e faremo un ottimo lavoro insieme”. Ma certamente perdere il Veneto darebbe fiato a chi nella Lega critica l’affievolirsi del ‘vento del Nord’. E troppe fibrillazioni nella Lega inevitabilmente rischierebbero di ripercuotersi sul governo che già di problemi ne ha tanti. Motivo per cui oggi sull’Autonomia Salvini proverà a portare a casa un’accelerazione sui Lea, in modo da avere almeno una bandiera da sventolare al raduno di Pontida del 21 settembre.
Insomma, una soluzione ancora non si intravede, tanto più che formalmente di tempo ce n’è ancora. Quanto alle altre Regioni, in Puglia il nome più gettonato è sempre quello del forzista Mauro D’Attis, mentre in Campania il candidato civico prende sempre più quota: tra le ipotesi che circolano in queste ore, anche quella dell’attuale prefetto di Napoli, Michele Di Bari.