La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Velletri, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e due agli arresti domiciliari nell’ambito di un’indagine sul traffico di droga all’interno del carcere di Velletri.
Secondo quanto emerso dalle indagini, la cocaina e l’hashish sarebbero state introdotte nel penitenziario durante i colloqui in presenza, grazie alla complicità di alcune ragazze, all’epoca legate sentimentalmente al detenuto al centro dell’inchiesta.
L’operazione rientra nelle attività della Polizia finalizzate a contrastare il traffico di sostanze stupefacenti all’interno delle strutture carcerarie e a garantire sicurezza e ordine.
Il giro d’affari fruttava dai 1.000 ai 2.000 euro a settimana. Nelle intercettazioni agli atti il 22enne spiegava alle sue fidanzate come nascondere la droga e i telefoni nelle parti intime prima dei colloqui: “Allenati, fallo per me”. In un caso, però, una delle ragazze si sarebbe rifiutata. Una volta in cella, Di Pietrantonio sistemava la cocaina sotto una mattonella, che ogni volta fissava con uno stucco fai da te a base di cenere e sapone.
Come ricostruito dagli investigatori, cocaina e hashish sarebbero stati introdotti nel carcere durante i colloqui, grazie alla complicità di due ragazze di 20 e 18 anni, all’epoca sentimentalmente legate al detenuto. È quindi scattato l’arresto per tutti e tre: al 22enne è stata notificata la nuova misura in carcere, mentre per le due ragazze sono stati disposti gli arresti domiciliari.
