HomeAttualitàCampagna RED dell'INPS: cos'è e chi deve farla

Campagna RED dell’INPS: cos’è e chi deve farla

 

In questi giorni l’INPS sta inviando, a dire la verità un po’ a casaccio, un messaggio SMS o una mail con cui ricorda che è partita la “campagna RED” relativa ai redditi percepiti nel 2024. Il problema però è che questi messaggi sono arrivati anche a molti pensionati che con questa campagna non c’entrano proprio nulla, creando così confusione e preoccupazione. Facciamo quindi chiarezza su chi deve necessariamente “fare il RED” entro il 28 febbraio del prossimo anno. Devono farlo, pena la sospensione della pensione, solamente i pensionati che hanno una prestazione legata al reddito, ovvero l’assegno sociale (la cosiddetta pensione sociale), l’invalidità civile (ma non chi percepisce l’accompagno) e chi ha delle maggiorazioni o integrazioni sulla propria pensione, perché la stessa, ad esempio, non raggiunge il minimo stabilito per legge. Resta in ogni caso escluso dalla campagna RED anche chi, quest’anno, ha fatto la dichiarazione dei redditi (730 o Unico), perché l’Agenzia delle Entrate le comunica all’INPS.

In ogni caso, per qualsiasi dubbio, si consiglia di rivolgersi ai Caf e ai Patronati che potranno fornire ogni spiegazione sulla “campagna RED” e nel caso si fosse obbligati ad aderire a questa campagna INPS, spediranno online la modulistica in modo totalmente gratuito. Resta ferma, ovviamente, per il pensionato la possibilità di fare in autonomia tale pratica sul portale INPS accedendo col proprio Spid o la Cie (carta d’identità elettronica). Infine una rassicurazione, nonostante i modi un po’ minacciosi con il quale nel messaggio l’INPS paventa la sospensione della pensione a chi non risponderà a questa campagna, si rammenta che l’istituto previdenziale è tenuto a mandare un ulteriore preavviso prima di sospendere una prestazione sociale (legata al reddito o ad una disabilità) e se anche in questo caso non si agirà entro 60 giorni, allora e solo allora potrà sospendere il pagamento. Sospensione che non sarà comunque definitiva perché basterà fare una pratica di “ricostituzione”, autonomamente o mediante Patronato, per far riattivare la prestazione, ricevendo, in poche settimane, anche gli arretrati.

Roberto Alicandri

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