La Procura di Roma procede per i reati di sequestro di persona e danneggiamento con pericolo di naufragio nelle indagini avviate dopo gli esposti presentati dal team legale della delegazione italiana che ha preso parte alla Global Sumud Flotilla
Gli inquirenti – che procedono per il momento contro ignoti – nelle prossime settimane ascolteranno i 36 attivisti italiani che hanno preso parte alla missione umanitaria per approfondire quanto messo nero su bianco nelle denunce in cui ipotizzano anche i reati di tentato omicidio e tortura. Gli inquirenti vogliono ricostruire le fasi della navigazione, gli attacchi con i droni avvenuti in due episodi e quanto accaduto dopo l’abbordaggio illegale delle autorità israeliane.
Un’operazione illegale
La flottiglia era composta da 44 imbarcazioni con a bordo cinquecento attivisti di 46 paesi. Stava navigando in acque internazionali al limite del blocco navale (anch’esso illegale) dichiarato da Israele nelle acque territoriali palestinesi a ridosso della Striscia di Gaza nel 2009. È accertato che un atto illegale attaccare o sequestrare imbarcazioni che trasportano materiale umanitario in acque internazionali.