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“Il diritto di accesso al mare deve essere sempre garantito” lo ha stabilito la Corte di Cassazione

 

La titolare di uno stabilimento balneare indagata anche per il reato di «invasione di terreni».

È illegittimo collocare cancelli di ingresso in corrispondenza di una strada comunale di accesso al mare, rendendola di fatto esclusiva: il diritto di accesso al mare deve essere sempre garantito.

Lo ha detto la Corte di Cassazione (sez. penale) con la sentenza 34955/2025 riguardante la titolare 73enne di una società balneare pugliese (Taranto) che, oltre a subire il sequestro del cancello «esclusivo», resta indagata anche per il reato di «invasione di terreni».

La Corte ribadisce che non è sufficiente l’autorizzazione del Comune, nonostante la strada in questione sia municipale, perché l’ente territoriale deve sempre rispettare le fonti sovraordinate, nel caso specifico legge nazionale e normativa comunitaria. La legge 296/2006 sancisce l’obbligo di garantire accesso e transito gratuiti a chi desidera raggiungere il bagnasciuga, anche per la balneazione.

 

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