“Accogliamo con favore l’attenzione del sindaco verso i servizi per l’infanzia, ma ci chiediamo se la proposta sia frutto di una reale volontà di risolvere i problemi o solo di una strategia comunicativa.
Il casale individuato presenta evidenti limiti strutturali e architettonici che ne rendono difficile l’adattamento alle normative regionali per gli asili nido. Gli spazi principali si trovano al primo piano, accessibile solo tramite uno scalone monumentale, mentre al piano terra erano collocati i magazzini agricoli. Tra vincoli architettonici e barriere strutturali, è realistico pensare che la capienza del nido sarebbe molto limitata.
Va inoltre ricordato che la “chimera” dell’asilo nel casale non è affatto una novità: se ne parla almeno da un decennio, quando in Regione Lazio e nella ASL Roma 6 governava la giunta Zingaretti. Riproporlo oggi, senza alcuna innovazione né visione strategica, appare più come un’operazione di facciata che una vera risposta ai bisogni del territorio.
Di fronte a questa proposta, sorgono alcune domande che meritano risposte chiare:
– Perché l’amministrazione comunale non ha partecipato ai bandi PNRR per la creazione di nuovi asili nido?
– Perché chiedere all’ASL di investire in un immobile poco adatto, ignorando strutture comunali abbandonate come l’ex sede delle associazioni in via dell’Oratorio di Santa Rita, che potrebbero essere recuperate grazie a fondi pubblici?
– Perché la vicina Nettuno ha ottenuto due finanziamenti PNRR e si prepara a realizzare il secondo e terzo asilo comunale, mentre Anzio resta indietro?
Il sindaco sa, inoltre, che a pochi metri dal casale da lui proposto è già in costruzione un nuovo asilo nido, frutto di una compensazione urbanistica che i partiti dell’attuale “maggioranza” non votarono in consiglio comunale, e che potrebbe accogliere proprio i figli dei dipendenti ospedalieri?
E sa che l’asilo “Il Germoglio”, a circa 500 metri dall’ospedale, sarà presto riaperto dopo i lavori di ristrutturazione, con una capienza di circa 60 bambini che potrebbe essere oggetto di convenzione con i dipendenti ospedalieri?
Infine, chiediamo: perché Nettuno ha recentemente ottenuto un finanziamento regionale per la mobilità e Anzio no?
La verità è semplice: mentre altri Comuni progettano e ottengono fondi, Anzio resta ferma. Il sindaco preferisce i titoli sui giornali alle delibere in consiglio, le foto ai cantieri, le promesse ai risultati.
Anzio ha bisogno di amministratori che sappiano pianificare, intercettare risorse e realizzare progetti concreti. Non di annunci riciclati e promesse che si trascinano da un decennio.
P.S. Una riflessione: chi un tempo monitorava ogni bando utile per la città, oggi sembra voltarsi dall’altra parte quando i fondi pubblici finiscono in circuiti poco trasparenti. 
  
Il casale individuato presenta evidenti limiti strutturali e architettonici che ne rendono difficile l’adattamento alle normative regionali per gli asili nido. Gli spazi principali si trovano al primo piano, accessibile solo tramite uno scalone monumentale, mentre al piano terra erano collocati i magazzini agricoli. Tra vincoli architettonici e barriere strutturali, è realistico pensare che la capienza del nido sarebbe molto limitata.
Va inoltre ricordato che la “chimera” dell’asilo nel casale non è affatto una novità: se ne parla almeno da un decennio, quando in Regione Lazio e nella ASL Roma 6 governava la giunta Zingaretti. Riproporlo oggi, senza alcuna innovazione né visione strategica, appare più come un’operazione di facciata che una vera risposta ai bisogni del territorio.
Di fronte a questa proposta, sorgono alcune domande che meritano risposte chiare:
– Perché l’amministrazione comunale non ha partecipato ai bandi PNRR per la creazione di nuovi asili nido?
– Perché chiedere all’ASL di investire in un immobile poco adatto, ignorando strutture comunali abbandonate come l’ex sede delle associazioni in via dell’Oratorio di Santa Rita, che potrebbero essere recuperate grazie a fondi pubblici?
– Perché la vicina Nettuno ha ottenuto due finanziamenti PNRR e si prepara a realizzare il secondo e terzo asilo comunale, mentre Anzio resta indietro?
Il sindaco sa, inoltre, che a pochi metri dal casale da lui proposto è già in costruzione un nuovo asilo nido, frutto di una compensazione urbanistica che i partiti dell’attuale “maggioranza” non votarono in consiglio comunale, e che potrebbe accogliere proprio i figli dei dipendenti ospedalieri?
E sa che l’asilo “Il Germoglio”, a circa 500 metri dall’ospedale, sarà presto riaperto dopo i lavori di ristrutturazione, con una capienza di circa 60 bambini che potrebbe essere oggetto di convenzione con i dipendenti ospedalieri?
Infine, chiediamo: perché Nettuno ha recentemente ottenuto un finanziamento regionale per la mobilità e Anzio no?
La verità è semplice: mentre altri Comuni progettano e ottengono fondi, Anzio resta ferma. Il sindaco preferisce i titoli sui giornali alle delibere in consiglio, le foto ai cantieri, le promesse ai risultati.
Anzio ha bisogno di amministratori che sappiano pianificare, intercettare risorse e realizzare progetti concreti. Non di annunci riciclati e promesse che si trascinano da un decennio.
P.S. Una riflessione: chi un tempo monitorava ogni bando utile per la città, oggi sembra voltarsi dall’altra parte quando i fondi pubblici finiscono in circuiti poco trasparenti.
Lista Turano per Anzio
 
 
 
            

 
                                    

