Il comunicato della ASL Roma 6
A seguito dell’intervento dell’Onorevole Emanuela Droghei e delle successive notizie emerse circa la situazione della ginecologia degli Ospedali Riuniti Anzio-Nettuno, l’azienda sanitaria chiarisce la situazione e ricostruisce l’intera vicenda. La ASL Roma 6, per far fronte alla persistente carenza di specialisti in ginecologia e ostetricia, negli ultimi mesi ha messo in atto ogni possibile iniziativa per garantire la presenza di professionisti qualificati all’interno del presidio di Anzio. L’obiettivo è assicurare un servizio efficiente e svolto nelle condizioni di massima sicurezza.
A fine settembre 2025 è stato espletato un concorso aperto a tutte le strutture aziendali che ha prodotto una graduatoria di idonei, la cui presa in servizio richiede però tempi fisiologicamente non immediati e si scontra con un limitato numero di opzioni espresse dai professionisti proprio per la sede di Anzio. Per fronteggiare la situazione, a fine ottobre 2025 è stata quindi avviata una procedura per l’affidamento del servizio all’esterno, aggiudicata a inizio novembre.
La stessa società aggiudicataria, trovando anch’essa difficoltà nel reperimento, non è riuscita a garantire la copertura completa dei turni programmati per il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Anzio, con particolare riferimento al periodo natalizio. La direzione strategica della Asl Roma 6 quindi, il 24 dicembre u.s., ha prodotto un ordine di servizio con il quale adottare in via temporanea, eccezionale e contingente, soluzioni organizzative alternative, fino al prossimo 31 dicembre, utili a gestire in sicurezza l’assistenza ginecologica.
Dal 1 gennaio, invece, l’azienda può fornire rassicurazioni in merito alla ripresa della copertura h24 dei turni di ginecologia ed ostetricia presso il presidio ospedaliero di Anzio, consentendo il ripristino dell’assetto organizzativo ordinario, rispettando appieno la continuità del servizio assistenziale. Gli interventi messi in campo affrontano l’attuale fase emergenziale, senza interrompere la strategia di consolidamento dell’ospedale di Anzio.
