Arbore e L’Orchestra Italiana, grande serata allo Steno Borghese.

Un vero spettacolo, in tutti i sensi. Renzo Arbore e la sua Orchestra Italiana hanno entusiasmato lo Steno Borghese di Nettuno con la loro musica tradizionale. Uno degli eventi di spicco dell’estate nettunese ha regalato una serata d’agosto in grande stile aperta dalle note di “Era de Maggio” e dallo swing inconfondibile di “O’Sarracino “ del grande maestro Renato Carosone che ha subito scaldato la tribuna gremita dello stadio nettunese. Nelle quasi tre ore di concerto Renzo Arbore ha poi percorso il suo repertorio della musica tradizionale napoletana da “Malafemmena” a “Reginella” fino a “Aumm Aumm!”, passando tra canzoni riviste dall’Orchestra Italiana di grandi classici, come “Chella la” in versione country che ha trascinato il coro del pubblico, e siparietti ed aneddoti divertenti con i musicisti dell’orchestra. Arbore e la sua band hanno poi reso omaggio ad altri maestri della musica italiana come Roberto Murolo e Domenico Modugno con una versione inedita di “Piove”. Il tutto con le voci soliste di Gianni Conte, Barbara Buonaiuto, Mariano Caiano e Gegè Telesforo ad accompagnare Arbore sul palco. Bellissimo il duetto di improvvisazione swing e jazz tra il cantante pugliese e Gegè Telesforo da poco eletto miglior interprete jazz d’europa, duetto che è poi diventato un terzetto con la voce di Mariano Caiano nel medley di “Quelli della notte” aperto da “Ma la notte no!” e “Vengo dopo il TG”, immancabile poi il clarinetto di Arbore in “Smorz’e lights”. Non poteva mancare, come ha detto lo stesso Arbore sul palco, un omaggio alla canzone romana, così mimando a gesti il testo di “Tanto pe’ canta” di Nino Manfredi, Arbore ha invitato tutto lo Steno Borghese a cantare. Nel gran finale le coinvolgenti “Cumme facette mammeta” e “Luna Rossa” che ha chiuso il bellissimo spettacolo dell’Orchestra Italiana e del suo mattatore.