Nettuno- 23 agosto al Forte lo spettacolo: “O Scià”, musiche e danze dal mondo

Il 23 agosto al forte Sangallo lo spettacolo ” O’ Scià “, di Sergio Trojse e Naomi Lemmert. Ospite la pianista Francesca Serafini

Spettacolo di danze e musiche etniche del mediterraneo Con il Patrocinio del Comune di Nettuno. Organizzato dall’Ass.Cult. “Accademia degli Archetipi” e “Accademia delle Danze Folcloristiche e Popolari “Bellydea” in collaborazione con allievi e docenti delle Ass.ni Cult.li “Train de Vie” Direzione Artistica di Sergio Trojse e Naomi Lemmert. O’ Scià in dialetto Lampedusano vuol dire “respiro” ed è, per quella popolazione, il modo di salutarsi. Il respiro diventa quindi accoglienza, diventa comprensione dell’altro da sè, è un saluto che significa molto, molto di più. Lo spettacolo che ci attende al forte Sangallo vuole significare la comprensione della bellezza che “l’altro da sè” può offrire. Sarà così che una serie di artisti ci permetteranno di godere della bellezza di diverse culture del mediterraneo, mediante la musica e la danza: Danze Sufi, Danze Indiane maschili, Danze medio orientali, Flamenco, Danze tradizionali Italiane, Danze Gitane. Ospite la Pianista Francesca Serafini, anche lei esempio di quanto l’arte possa unire, con la sua bellezza, mondi diversi: pianista italiana, vive ed esercita la sua arte in Portogallo, in un conservatorio (quello di Oporto) ricco di iniziative, di originalità, di eventi artistici che raccolgono le culture di molti paesi. Senza dimenticare che “l’altro da noi” non è necessariamente “lo straniero”. Chiunque sia diverso, originale, ha bisogno di essere accolto e amato: il bellissimo film “Respiro”, di Emanuele Crialese, ambientato proprio a Lampedusa, terra dura ma pronta ad accogliere, ce lo illustra con una poesia ed un realismo profondissimi. Concludo con la frase di un altro Siciliano celebre, Peppino Impastato: “. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore“. Benvengano l’arte, allora, la danza, la musica e tutto quanto di “bello” possa aiutarci a restare umani.