Grande chiusura per la seconda edizione dell’Italian Horror Fest. I fratelli Antonio e Pupi Avati danno spettacolo in un incontro con pubblico e giornalisti che ha toccato temi molto importati: “A Venezia non c’è il livello d’amore che c’è qui a Nettuno per il cinema. Mi auguro che questo paese torni a mostrare riconoscenza per chi fa cinema vero, mi rammarica vedere un Ministro dei Beni Culturali che non spende nemmeno una parola di riconoscenza verso questo settore ”. Il Sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta: “Meno red carpet e più soldi per il vero cinema italiano. E’ stata un edizione straordinaria, l’appuntamento è al 2014 per la III^ edizione”.
Nettuno dunque ha superato brillantemente l’esame di un Festival che ha portato in città grandissimi nomi del cinema horror e non solo. Si è scoperto come anche i più grandi registi abbiano comunque iniziato con l’horror, come spiega Pupi Avati, sceso ieri al Festival assieme al fratello Antonio per una chiusura di grandissimo livello: “Il cinema è un fatto semplice. Si può commuovere, ridere o spaventare. Questo genere, l’horror, è uno dei 3 fondamentali del cinema, e ricordo bene di aver iniziato proprio in questo settore. Lasciatemi sottolineare la bella atmosfera che ho trovato qui a Nettuno dove si celebra molto più che a Venezia e non è una provocazione la mia, ma pura realtà, il vero cuore del cinema, il vero amore per il cinema”.
Dunque Avati promuove a pieni voti un Festival che ha proiettato Nettuno quale capitale italiana dell’Horror con tanti nomi che si sono dati appuntamento, come Dario Argento, Tom Savini, Alberto Lenzi, e tanti altri. Ieri dunque due autentici colossi del cinema italiano: “Ripeto – ha spiegato Antonio Avati – qui ho visto colleghi che fanno cinema col cuore. Il cinema deve tornare ad essere strumento di comunicazione popolare. Ma soprattutto ci vuole coerenza, coraggio, anche se spesso tutto questo oggi in Italia fa sinonimo con debiti, perché questo è un paese non ti riconosce niente”.
E qui l’affondo di Pupi Avati: “Mi sarebbe piaciuto, in questo periodo di così grande crisi, che il nuovo Ministro dei Beni Culturali avesse speso un semplice grazie per tutte quelle società che come la mia continuano a fare cinema vero, credendo ancora in un settore che vive un momento di grande difficoltà. Non parlo di soldi, parlo di un gesto, perché credetemi il cinema è in grave crisi. Guardate Venezia, ci sono come in tutto il nostro cinema, solamente commedie, spesso avvilenti. Non può continuare così. Qui a Nettuno è diverso. Avverto più cuore. Più voglia di cinema vero. E il genere horror ha segnato la mia carriera. Spero, prima che si spengano le luci, di tornare a girare un film horror”.
Accanto ai fratelli Avati, il Sindaco di Nettuno, Alessio Chiavetta: “Innanzitutto non posso non spendere parole di grande soddisfazione per avere vicino due interpreti così famosi del nostro cinema. E sottolineo tutto quanto è stato detto fin qui. Il cinema deve tornare a valori veri, i giovani registi che abbiamo visto qui a Nettuno in questi giorni devono tornare ad osare. Prendano spunto dai tanti maestri che hanno visto proprio qui a Nettuno, anzi mi auguro che Nettuno sia stata occasione di confronto per nuove idee e progetti, ma anche confronto di generazioni diverse”.
“Non posso che ringraziare i fratelli Avati per le bellissime parole spese sul Festival. E mi auguro di vedere meno tappeti rossi a Venezia e più soldi per il vero cinema italiano. Quanto a Nettuno, questa è stata un edizione di grandissimo successo: di pubblico, di contenuti, di partecipazione. Sono arrivati qui tantissimi registi importanti. Per l’anteprima europea del film “Sharknado” c’era il pieno in sala anche se il film è stato trasmesso all’1 di notte. Siamo già proiettati al 2014, sarà un edizione ancora più ricca”.