(DIRE) Roma. – “Ci sono 45 nuovi permessi pronti per porti e approdi turistici sparsi su tutto il litorale laziale. Opere spesso inutili che rischiano di aggravare il gia’ precario equilibrio della costa, aumentando l’effetto erosivo lungo tutto il litorale laziale”. Cosi’ in una nota Claudio Pelagallo, responsabile Litorale di Sinistra, Ecologia e Liberta’ del Lazio, che aggiunge: “La realizzazione di nuovi porti turistici e’diventato il modo subdolo per urbanizzare la costa aggirando piani urbanistici e derogando alle norme paesistiche, come recentemente previsto dal nuovo Piano casa regionale. Stiamo parlando di un affare da centinaia di milioni di euro che ruota intorno alla costruzione di una miriade di posti barca spesso inutili e con relativo incremento di strade, svincoli, centri servizi, cantieri e parcheggi”. I comuni del litorale laziale, spiega Pelagallo, “fanno a gara per avere il loro porto, e chi gia’ ce l’ha vuole raddoppiarlo o triplicarlo. Un porto ogni 5 chilometri e se i Comuni sono vicini tra loro, un porto vicino all’altro. I sindaci cercano di accaparrarsi le risorse pubbliche necessarie, e quando queste non bastano, ricorrono a capitali privati dietro i quali spesso si celano poteri criminali e mafiosi”. Dal punto di vista strettamente ambientale, aggiunge l’esponente di Sel, “l’effetto erosivo delle opere a mare, di solito negato dagli studi di progettazione, rischia di far pagare due volte i cittadini della nostra regione: prima con sperpero di denaro pubblico per finanziare le infrastrutture, poi con ingenti risorse stanziate ogni anno per le opere di ripascimento delle spiagge erose proprio dalle politiche dissennate di cementificazione della costa”. Per Pelagallo, “l’assalto alla costa a cui stiamo assistendo non rappresenta certo un modello di sviluppo sostenibile del territorio, quello rivolto al futuro e alle nuove generazioni. Occorre- conclude il responsabile Litorale di Sel- scommettere su un turismo di qualita’ e sulla valorizzazione del bene comune delle coste equilibrato e sostenibile. Per questo chiediamo una moratoria sulle autorizzazioni di nuovi porti e l’apertura di un confronto con le comunita’ locali sul futuro della costa laziale”.