Non rilascia dichiarazioni, il sindaco Alessio Chiavetta, in merito alla vicenda che pochi giorni fa ha portato alla condanna del comune di Nettuno per condotta antisindacale. E’ quanto ha decretato il tribunale del Lavoro di Velletri a seguito del ricorso presentato dalla segreteria provinciale dell’Uilflp, accolta integralmente, nella quale si chiedeva l’eliminazione delle delibere di giunta numero 60 e 61 del 2013 “in quanto lesive dei diritti del sindacato”. Due atti che assegnavano poteri di coordinamento al segretario comunale e al dirigente dell’area finanziaria senza passare per la consultazione preventiva con le organizzazioni sindacali, che sebbene in maniera non vincolante devono veder garantita la possibilità di esprimere il proprio parere, nella fase propedeutica all’adozione dell’atto. Nella sentenza del Tribunale del Lavoro si legge che le delibere, entrambe dichiarate immediatamente esecutive da parte della giunta municipale in materia di organizzazione degli uffici, violano il principio di consultazione preventiva delle sigle sindacali. “La contrattazione collettiva riconosce al sindacato posizioni partecipative nei processi decisionali. E la violazione rende di fatto nullo il ruolo del sindacato nella fase di informativa e consultazione”. Rigettata dal Tribunale l’istanza di ricorso presentata dal Comune, nella quale si sosteneva che la violazione dell’obbligo di informativa poteva al massimo determinare la temporanea inefficacia degli atti in questione. Accertata dunque l’antisindacalità della condotta tenuta dal comune, si ordina “la rimozione degli atti di giunta 60 e 61, nonché la convocazione dell’organizzazione sindacale per la consultazione”. Il comune è stato inoltre condannato al pagamento di 2000 euro. “Il sindaco al momento non intende rilasciare commenti sulla questione” – spiegano lapidari dal suo ufficio. “Dispiace – dicono invece dal sindacato UilFlp – che nonostante i reiterati solleciti a non intraprendere iniziative unilaterali viziate da procedure, il comune di Nettuno continui ad assumere atteggiamenti di supponenza. Un’amministrazione presuntuosa, che non dialoga. L’avvertimento vale anche per i recenti regolamenti approvati in materia concorsuale, anche questi senza alcuna informazione alle organizzazioni sindacali”.