Un’operazione di telemarketing politico, celata da un falso sondaggio, svolta nel 2010, in prossimità delle elezioni regionali del Lazio, mette nei guai l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno e l’ex governatore Renata Polverini
ROMA – Indagati dalla Procura di Roma l’ex presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, e l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, per finanziamento illecito dei partiti. Agli arresti domiciliari, invece, l’ex collaboratore di Alemanno, Fabio Ulissi, e Giuseppe Berardi, ex manager della societa’ di consulenza Accenture. Le misure sono state emesse nell’ambito dell’inchiesta dei pm Paolo Ielo e Mario Palazzi. A eseguire le ordinanze gli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza e i Carabinieri del Ros. Secondo l’accusa, attraverso fatture false emesse dalla società Accenture, per realizzare un falso sondaggio sulla qualità dei servizi scolastici, si sarebbe accumulata una provvista di denaro pari a circa 30mila euro. Il tutto sarebbe avvenuto proprio in prossimità delle elezioni regionali del Lazio, vinte poi da Renata Polverini. L’inchiesta, a quanto si apprende, è partita da una denuncia fatta dalla stessa società di consulenza.
Il gip: “Alemanno è stato il regista” – L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è stato il “regista dell’operazione” con la quale la Accenture ha incaricato una società di svolgere un’attività di telemarketing a favore dell’allora candidata alla presidenza della regione Lazio Renata Polverini. Lo scrive il gip, Costantino De Robbio, nell’ordinanza di custodia ai domiciliari per l’allora collaboratore del sindaco Fabio Ulissi e per l’ex dirigente di Accenture Giuseppe Verardi. Ma sia Alemanno che la Polverini: si dicono “estranei ad ogni accusa”.
Fonte «Agenzia Dire» www.dire.it