Ci vorrebbe un altro stadio con settemila persone sugli spalti per applaudire i settemila che ieri hanno fatto registrare il Sold Out allo Steno Borghese di Nettuno! Uno spettacolo unico. Affluenza record, a nostro giudizio maggiore di tutti gli altri grandi eventi ospitati dal “monumento del baseball italiano” quale è ormai lo Steno Borghese.
Una cosa è comunque sicura, non si era mai vista in assoluto una partecipazione così calda, così viva e così vicina alla squadra da parte della città. La cosa più bella è stata proprio vedere e sentire forte il legame tra la squadra in campo ed i suoi tifosi sulle gradinate. Mancava ancora più di un’ora al playball ma nello stadio già c’erano almeno duemila persone. Sembrava di rivivere gli anni 80’ quando per trovare posto nel vecchio “Comunale” in occasione delle grandi sfide dei playoff si doveva partire da casa due ore prima.
A Nettuno si sta rivivendo tutto questo. I colori della città, il verde e il blu, a colorare la tribuna centrale. Assordante e coinvolgente l’urlo “Nettuno,Nettuno” che sosteneva i ragazzi in campo. Da ieri sera tutto il baseball italiano deve dire grazie al Nettuno ed alla sua gente, deve chiedere scusa per aver scambiato un gesto isolato contro il Bologna per un gesto di tutta una tifoseria. Questo è lo Steno Borghese. Uno stadio che con la sua città ha cantato l’Inno di Mameli facendo venire i brividi! Uno stadio che al termine dei nove inning ha dato il giusto tributo alla prova degli avversari, applaudendo il complete game di Da Silva.
Questa è la differenza tra “il monumento del baseball italiano” e gli altri, la scorsa settimana nello stadio di Serravalle non abbiamo visto nessuno, ma proprio nessuno, applaudire ad una presa spettacolare dei giovani nettunesi. Ora ci verranno a dire che il baseball italiano è in crescita, che sono aumentati gli spettatori negli stadi e via dicendo. Tutte stupidaggini. L’unico dato incontrovertibile è che solo con il Nettuno nei playoff il baseball italiano ha un senso! Solo l’atmosfera che si sta vivendo in questi giorni a Nettuno rende lustro e valore al baseball italiano. Senza LA CITTA’ DEL BASEBALL lo spot che si vedrebbe nelle dirette di RaiSport sarebbero i duecento sanmarinesi muti e antisportivi che si sono visti nello stadio di Serravalle.
Veramente poca cosa, e pessima immagine per uno sport che già di per se fatica a trovare spazi nei media italiani. Allora da questa sera rituffiamoci nel nostro “Monumento del baseball italiano” aspettando che Ruggero esca da dugout con quel suo gesto inconfondibile a chiamare il boato assordante dei tifosi nettunesi. Partiamo due ore prima, come ai vecchi tempi del “Comunale”, quando per la troppa gente si tirò su una tribuna agli esterni, erano diventati troppi i tifosi del Nettuno. Se continua così tra pochissimo tempo anche nello Steno Borghese si inizierà a stare stretti.