Il Pd aveva chiesto di fare luce, lo scorso dicembre in consiglio comunale, sulla questione dei residui attivi in bilancio
“Oggi salta fuori una notizia sulla quale il Pd sta portando avanti una battaglia da tre mesi”. Gianni De Micheli, segretario del Partito Democratico ad Anzio, interviene sulla nuova bufera che rischia di mandare al collasso il comune di Anzio per 17 milioni di euro della vecchia Tarsu non incassati dal 2008 al 2013. Un recupero mancato nei confronti degli evasori che oggi mette seriamente a rischio le casse comunali – l’evasione della tassa sui rifiuti ammonterebbe al 40%. “Da mesi stiamo portando all’attenzione dell’amministrazione il problema dei residui attivi nel bilancio comunale, gran parte dei quali inesigibili e probabile causa, quindi, di dissesto. Una delle nostre prime battaglie è stata proprio sulla Tarsu, che assorbiva una grossa fetta di questi crediti inesigibili. Nel bilancio comunale – spiega il segretario del Pd – ci sono 64 milioni di euro di residui attivi. A dicembre scorso ci siamo rivolti all’amministrazione chiedendo che ci venisse fornita tutta la documentazione ma non abbiamo avuto risposta”. A dicembre il Pd aveva chiesto in consiglio comunale di fare luce sull’esatta situazione dei crediti, classificati per tipologia e per anno, sulle azioni amministrative per il recupero e sulle eventuali ricadute sul bilancio e sulle tasche dei cittadini. “Non bastava la stangata della Tares da 3 milioni di euro arrivata a Natale. Nel bilancio del Comune sono presenti milioni di crediti non riscossi che si trasformeranno inevitabilmente in nuove tasse per i cittadini. I 17 milioni dell’ex tassa sui rifiuti sono solo l’ennesima conferma. Da tempo avevamo individuato nel capitolo Tarsu uno dei punti deboli del bilancio comunale e oggi tutto viene a galla. C’è una responsabilità dei dirigenti ma c’è anche una precisa responsabilità politica, e la città adesso attende delle risposte”.