Ma cosa vi siete messe in testa?

“Il cappello esiste perché esiste la necessità di preservare, anche solo simbolicamente, la parte più nobile dell’uomo, la testa e quindi il pensiero” (A .COLONETTI G. SASSI M.M. SIGIANI (a cura di), Cosa ti sei messo in testa, Mazzotta, Milano, 1991, p. 14)

C’è chi lo usa per ripararsi dal freddo o dal sole, chi per tenere a bada una chioma troppo ribelle e chi semplicemente perché ama indossarlo. E’ il cappello, che completa il look, che protegge la testa e che nasconde il volto. Al top nelle classifiche dell’estate appena passata, anche quest’autunno sarà tra gli accessori più richiesti nei negozi.

C’è solo l’imbarazzo della scelta: molte passerelle hanno proposto alle donne dei modelli molto vicini al maschile, infatti, è il cappello “à la garconne” che va per la maggiore.

Prada punta su cuffiette in pitone mentre Emilio Pucci si diletta a riprodurre cappelli simili ai berretti degli alpini. Il dettaglio decisivo della collezione AI ‘11/’12 di Mark Jacobs, per Louis Vuitton, è il cappello “stile maggiordomo” onnipresente sul palco delle sue sfilate; per la propria collezione, Jacobs, sceglie invece dei cappelli larghi di feltro in colori caldi come marrone, verde scuro, arancio e prugna.

Gucci, con Frida Giannini, fa del cappello a tesa larga con il dettaglio di piume un must della stagione, già copiatissimo da molte case di moda low cost. Emporio Armani propone baschi in velluto, mentre Dsquared2 dei cappelli dalla tesa ampia e molto alti sulla testa.

Anche Blugirl punta sul cappello, ma in questo caso preferisce quelli a tesa stretta in colori molto accesi o, in netto contrasto in color cammello con dettaglio nero, anche questi già riprodotti dalle più conosciute case di moda low cost come Accessorize, Baby Angel by Fiorucci, H&M che propongono cappelli molto simili a prezzi notevolmente inferiori.

E se oltre alla moda la vostra attenzione è rivolta anche all’ambiente, allora la nuova collezione di cappelli di Luca della Lama è l’ideale! Le ultime produzioni vedono alcuni cappelli realizzati in nylon impermeabile e biodegradabile derivante dal mais, lo stesso che si utilizza per realizzare le buste (non proprio resistenti) che ora vengono date nei supermercati. I suoi cappelli sono al contrario molto resistenti e veramente di moda.

Il marchio crea, da oltre cento anni, cappelli in fibre naturali che sono arrivati a conquistare il mondo. Tra le grandi star hollywoodiane, Julia Roberts è una fan molto accanita, tanto da non rinunciare al suo Panama arrotolabile in cellulosa extrafine nemmeno per girare alcune scene del film “Mangia,Prega,Ama”.

Quest’ autunno-inverno il cappello sarà, insomma, l’accessorio più alla moda da indossare. E se si valorizza la bocca con un rossetto dal colore acceso e caldo, l’effetto “diva del cinema” è assicurato.

E chi può dire che il cappello non sia anche molto utile per nascondersi da sguardi indiscreti.

Insomma, per non sentire freddo o per essere di tendenza, quest’anno è sfatato il mito del capello “per le grandi occasioni”.

L’importante è ricordare che bastano nonchalance, divertimento e leggerezza per indossare quest’ accessorio; perché, per gli uomini e per le donne, è il COME si porta un cappello a fare la differenza.

“Mostrai il mio capolavoro alle persone grandi, domandando se il disegno li spaventava. Ma mi risposero: “Spaventare? Perchè mai uno dovrebbe essere spaventato da un cappello?”. Ma il mio disegno non era un cappello. Era il disegno di un boa che digeriva un elefante.” (Antoine De Saint Exupery, Il Piccolo Principe.)