Consolante: “Il reparto di Ostetricia non chiude”

Il direttore sanitario del Polo H4 smentisce le voci sulla chiusura del reparto del Riuniti. Risolti per ora i problemi di personale, nessuna sala operatoria sarà chiusa

Il direttore sanitario Ciriaco Alfonso Consolante

di Roberta Sciamanna

Niente allarmismo, il reparto di Ostetricia non chiude. Lo assicura il direttore sanitario del Polo H4 di Anzio e Nettuno, Ciriaco Alfonso  Consolante, che ridimensiona le paure legate alla possibile chiusura per assenza di personale. La questione, nei giorni scorsi, era arrivata anche all’attenzione del consiglio comunale, che aveva approvato un ordine del giorno “No alla chiusura del reparto d’Ostetricia dell’ospedale di Anzio”, con l’impegno dell’amministrazione a fare il possibile , intervenendo con gli organi competenti, per garantire la presenza del personale all’interno del Riuniti. Il rischio, da quanto emerso anche in Consiglio, era quello di assistere alla chiusura di due delle tre sale operatorie attualmente in funzione. “Niente di tutto ciò accadrà – spiega il direttore sanitario – Vorrei tranquillizzare i cittadini, nessuna delle tre sale operatorie verrà chiusa. L’allarmismo dei giorni scorsi in merito a un’eventuale  chiusura di Ostetricia erano legate a problemi di carenza di personale ma la situazione è stata risolta. Mancavano un medico e due ostetriche. Il medico è stato assegnato, le ostetriche anche, una proveniente da Marino e l’altra da Genzano, per i prossimi due mesi. Scaduti i due mesi dovrebbe arrivare il personale definitivo, e anche se non dovesse arrivare siamo in grado di restare ugualmente operativi addestrando il nostro personale a strumentare. L’attività procede  regolarmente. La nostra è l’unica azienda che dispone di una sala operatoria dedicata ai parti, e questo ci dà la possibilità di ricorrere meno ai parti cesarei. Fino all’anno scorso – continua Consolante – il nostro ospedale vantava il primato del minor numero di interventi cesarei. Adesso siamo stati superati soltanto dall’ospedale di Latina”. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA