Francescana, dopo i licenziamenti tre ex dipendenti vincono la causa

Le ex lavoratrici della casa di riposo hanno vinto la causa contro la proprietà e la vecchia gestione. L’avvocato Carelli: “Se non pagheranno avvieremo azioni esecutive”

di Roberta Sciamanna

Una prima vittoria arriva oggi per le ex dipendenti della casa di riposo “La Francescana”, licenziate dopo aver prestato servizio per anni nella struttura di proprietà della Provincia Romana dei Frati Conventuali. Soltanto in tre, per adesso, hanno vinto la battaglia legale contro i proprietari della residenza per anziani, attualmente gestita dalla  Upf Medical Center, ma sono più di dieci i lavoratori che subirono il licenziamento dopo il cambio della gestione.  Una storia lunga e burocraticamente tormentata che ha inizio alla fine del 2009, quando i Frati della Provincia Romana decisero di dare in gestione la casa di riposo che si trova a via Casal di Brocco, ad Anzio Colonia, alla Fondazione “Omnia” di Viterbo. I responsabili, al momento di assumere  la gestione, garantirono che non avrebbero licenziato le dipendenti della struttura, prendendo con loro  l’impegno di organizzare dei corsi specialistici per operatori sanitari che avrebbero permesso di inquadrare correttamente i lavoratori. Impegno che però non venne mantenuto, seguito poi da un ulteriore passaggio di gestione che vide subentrare alla Fondazione l’allora assessore ai Servizi Sociali Italo Colarieti. I dipendenti, anche quelli che avevano prestato servizio per più di dieci anni, persero il lavoro. “Attualmente tre delle mie assistite hanno vinto la causa contro la  Provincia Romana dei Frati Conventuali e la Fondazione  Omnia che era subentrata alla gestione dei Frati Conventuali  – spiega Franco Carelli, avvocato di tutte le  ex dipendenti della Francescana –  il prossimo mese è fissata la discussione degli altri ricorsi dinanzi al Tribunale di Velletri. Peraltro c’è da lamentare  – prosegue l’avvocato Carelli  – che nonostante le pronte dichiarazioni  di  voler   spontaneamente adempiere ai dispositivi di  condanna delle sentenze,  ad oggi  le controparti non hanno provveduto ad alcun pagamento,  per cui a giorni saremo costretti a dare  inizio  alle azioni esecutive in danno sia dei Frati Conventuali  che di  Fondazione Omnia”. 

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