Pomezia- “Regolarizzare i dipendenti comunali”. Il coordinamento del Pd si rivolge al Parlamento

Interrogazione al Ministro per la Pubblica Amministrazione per chiedere la stabilizzazione dei lavoratori

E’ arrivato in Parlamento il caso dei lavoratori assunti a tempo determinato al comune di Pomezia, problema più volte sollevato dal coordinamento del Partito democratico dei comuni di Anzio, Nettuno, Ardea e Pomezia. Un’interrogazione a risposta scritta è stata presentata dai deputati del Pd Monica Gregori, Andrea Ferro, Renzo Carella e Marietta Tidei al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione e al Ministro per gli affari regionali. La vicenda risale al 2012, quando il comune di Pomezia ha espletato il concorso bandito nel 2010 per più profili professionali per l’assunzione di personale a tempo indeterminato. A causa del blocco del turnover e per il rispetto del patto di stabilità, solo ai primi in graduatoria è stato fatto firmare un contratto a tempo indeterminato e tempo pieno mentre agli altri un contratto a tempo determinato e part time, di 30 ore settimanali) dal primo luglio 2012 al 31 giugno 2015. “Vista la normativa vigente e il numero esiguo dei dipendenti che andranno in pensione nei prossimi anni – spiegano dal coordinamento del Pd – il Comune di Pomezia rischia di perdere i lavoratori precari alla scadenza dei contratti. Tutto ciò arrecherebbe un danno alla pubblica amministrazione e alla cittadinanza del comune di Pomezia, in quanto la forza lavoro a disposizione di servizi essenziali si ridurrebbe in maniera drastica. Riteniamo quindi fondamentale che lo Stato intervenga per svuotare definitivamente il bacino e consenta una stabilizzazione definitiva di questi lavoratori che per molti anni hanno sopperito a mancanze di personale in tante amministrazioni pubbliche, anche al fine di evitare contenziosi costosi e insostenibili a carico della finanza pubblica e tutelare i lavoratori degli enti locali. Al pari dei nostri parlamentari – aggiungono  – chiediamo ai ministri competenti di intervenire per verificare la disponibilità a varare provvedimenti normativi atti ad una stabilizzazione effettiva dei lavoratori in questione e se s’intenda valutare la possibilità di convocare un tavolo di confronto con le autorità regionali e le autorità comunali coinvolte, al fine di elaborare soluzioni condivise e congiunte a tutela dei lavoratori ed evitare ingiuste discriminazioni tra gli stessi”.