Interrogazione in consiglio comunale. L’esponente del Pd sugli impegni disattesi riguardo all’ordine del giorno sulla tutela delle Grotte
Ha dato forza a quanto detto e ridetto, negli ultimi giorni, dal Comitato per la Tutela delle Grotte di Nerone. Il consigliere del Pd Ivano Bernardone, in fase di interrogazioni nel consiglio comunale di mercoledì scorso, ha portato nuovamente all’attenzione dell’amministrazione comunale il caso dei lavori al porto neroniano, bloccati a causa di un’interdittiva antimafia che ha colpito la società di Minturno Icem, appaltatrice dell’intervento. “Nessuno degli impegni fino ad ora assunti dall’amministrazione è stato mantenuto e nulla è dato sapere sugli sviluppi del lavoro eseguiti dalle commissioni avvenute nei mesi scorsi, nel corso delle quali erano stati assunti impegni precisi. Nel tempo intercorso si sono verificati ulteriori crolli presso i resti della villa imperiale. La Regione Lazio – si legge ancora nell’interrogazione – ha revocato l’appalto per la realizzazione del discusso molo in cemento armato presso i resti dell’antico porto di Nerone. Il cantiere è fermo fino a data da destinarsi e come tenuto quello che si profilava come un progetto dai contenuti più che discutibili ora rischia di restare a lungo un’opera incompiuta che sfregia il tratto più prezioso di costa anziate”. Il sindaco Luciano Bruschini, l’assessore ai Lavori Pubblici Alberto Alessandroni e l’assessore all’Edilizia Sebastiano Attoni sono stati chiamati in causa per sapere se si intenda dare seguito agli impegni assunti con l’ordine del giorno deliberato all’unanimità dal consiglio comunale, per la tutela delle Grotte di Nerfone, e se sia stato inoltre predisposto un progetto a rilancio del sito, per quanto riguarda opere di sorveglianza e valorizzazione turistica.