Il circolo del Pd interviene dopo che è saltato il consiglio comunale che era previsto per oggi pomeriggio ad Anzio. “Da mesi denunciavamo la mancata trasparenza”
E’ stata rinviata al 20 maggio l’approvazione del rendiconto consuntivo 2013, dopo che i revisori dei conti non hanno dato il via libera per portare il documento all’attenzione del consiglio. “Durante l’ultima assemblea – dicono dal circolo del Pd di Anzio – avevamo reso noto di aver scritto al Prefetto lamentando il mancato rispetto dei tempi per avere gli atti. I Revisori dei conti, con la loro decisione, hanno confermato i dubbi dei democratici e la ragionevolezza della loro richiesta di trasparenza. Il vicesindaco con delega al bilancio Giorgio Zucchini ha appena emesso un comunicato con il quale, cadendo dalle nuvole, ha scoperto che la documentazione da allegare al bilancio non era stata trasmessa ai consiglieri in modo completo, violando così i termini previsti dalla legge. In particolare, a tutt’oggi, non risultano ancora pervenute adeguate risposte dagli uffici comunali preposti ad una serie di rilievi sollevati del Collegio dei Revisori dei Conti. Il Pd da mesi ha denunciato una serie di carenze nella documentazione trasmessa al consiglio comunale che rende impossibile un voto consapevole sul bilancio – continuano i democratici – Una situazione che persiste da anni e che rende difficile la lettura del testo stesso, non permettendo ai consiglieri né ai cittadini di rendersi conto della gravità della situazione”. Il Pd torna a insistere anche sui residui attivi. “Il totale dei residui attivi maturati a partire dal 2001 e portati in bilancio al 2012 è di circa 43 milioni di euro. Se consideriamo solo il periodo 2001-2010 i residui attivi sono pari 27 milioni di euro, è ragionevole pensare che questi crediti sono di difficile recupero e questo significa che circa il 40% delle spese previste dal bilancio 2014 non hanno la certezza della copertura delle entrate e quindi sono potenzialmente illegittime. Chiediamo a questa giunta – concludono – di mostrare quali concrete possibilità ci sono di recuperare i crediti e quali azioni concrete si stanno attuando per evitare disastrose conseguenze per i cittadini onesti che, come dimostrano gli esempi della Tares e del recente aumento delle bollette di Acqualatina, si trovano a pagare tasse e tributi anche per gli evasori che nessuno cerca di stanare. Chiediamo inoltre che sul versante della spesa si attuino i tagli agli sprechi e alle clientele”.