Bilanci e Capo d’Anzio, la scure della Corte dei Conti

Documento arrivato in Comune il 21 marzo e uscito, per caso, soltanto ora. Tutte le contestazioni

di Roberta Sciamanna

Era nei cassetti del Comune da più di un mese e salta fuori soltanto adesso. In una nota del 21 marzo – indirizzata a presidente del Collegio revisore dei Conti di Anzio Luigi Consales e sindaco Luciano Bruschini – la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha chiesto chiarimenti sui bilanci 2010, 2011, 2012. Invitando i responsabili a fornire spiegazioni, sostituzioni e correzioni ai questionari relativi ai consuntivi delle tre annualità “entro 15 giorni dal ricevimento della nota”. Facendo proprie gran parte delle rilevazioni che il Mef aveva notificato, mesi fa, sulla verifica contabile amministrativa, la Corte dei Conti chiede numi su tutta una serie di irregolarità e ritardi legati a anticipazioni di cassa, gestione dei residui, spese per il personale, conti del patrimonio (richieste già fatte anche ai tempi dei bilanci 2007 e 2008).

RITARDO APPROVAZIONE RENDICONTI. Per prima cosa si rileva che il rendiconto 2011 e 2012 sono stati approvati “con notevole ritardo, in data 15 luglio 2013, rispetto ai termini di legge”. Un ritardo “di rilevante gravità”, che non ha permesso di garantire, come è scritto nella nota, di garantire la continuità nella tenuta della contabilità e l’efficacia delle manovre di riequilibrio del bilancio dell’esercizio contiguo.

SEZIONE PRIMA, DOMANDE PRELIMINARI. La Corte dei Conti fa notare che l’Ente non ha adottato forme di consolidamento dei conti con le proprie società o altri organismi partecipati. “In particolare, con riferimento alla società Capo d’Anzio, si chiede una relazione sull’andamento economico-patrimoniale relativo al triennio 2010/12”. Inoltre non sono stati adottati provvedimenti relativi ai criteri e alle modalità di reclutamento del personale e conferimento degli incarichi, con riferimento alle società partecipate. L’Ente non ha adottato le opportune misure per garantire il tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture  e appalti. L’incidenza della spesa per il personale sulla spesa corrente è stata calcolata non tenendo conto anche della spesa sostenuta delle società o organismi partecipati.

ANTICIPAZIONI DI CASSA E GESTIONE RESIDUI. Per il triennio 2010-12 gli importi delle anticipazioni non rimborsate a fine esercizio sono superiori al limite stabilito del 5% rispetto alle entrate correnti. La presenza di una considerevole mole di rifiuti, sia attivi che passivi “appesantisce la gestione complessiva del bilancio. Il fenomeno è aggravato dalla presenza di un ammontare di residui attivi superiore al 65% rispetto agli accertamenti della gestione di competenza delle entrate e da un’incidenza superiore al 40% dei residui passivi sul totale degli impegni della spesa corrente”. La Corte dei Conti fa presente che la notevole consistenza nell’anno 2012 di residui attivi risalenti a più di 5 annualità (6.896.303 euro) lascia presumere che l’Ente “stia conservando crediti di dubbia esigibilità. Il quadro riferito all’anzianità dei residui 2012 evidenzia, infine, un disavanzo della gestione dei residui di parte capitale pari a euro 2.639.494, superiore al fondo cassa disponibile (pari a euro 112.496), il che fa presumere l’utilizzo per cassa di entrate vincolate e l’esistenza di vincoli da ricostituire (euro 2526998)”.

SPESE PER IL PERSONALE. La Corte dei Conti sposa gran parte delle contestazioni evidenziate dal Mef. Per l’anno 2012 si evidenzia che è stato sforato il limite di spesa per personale a tempo determinato con contratti di collaborazione. Mancato rispetto, inoltre, della riduzione delle spese di personale, dei criteri di reclutamento per assunzioni a tempo determinato, e mancata definizione dei limiti di spesa annuo nel bilancio preventivo. Rilevata poi la mancata trasmissione degli atti di incarichi esterni superiore a 5000 euro alla sezione regionale di Controllo della Corte dei Conti, e l’irregolare procedura per la definizione del salario accessorio.

CONTO DEL PATRIMONIO. Sul conto del patrimonio si rileva che “non rappresenta compiutamente la situazione patrimoniale e finanziaria in quanto l’ente non risulta dotato di inventario aggiornato alla chiusura dell’esercizio 2012 sullo stato di effettiva consistenza del patrimonio”.

Il Comune avrebbe dovuto rispondere alla richiesta di chiarimenti entro il 5 aprile. Oggi è 20 maggio…