Comuni in ritardo sulla Tasi? Per ora anticipa lo Stato. Ma è caos per i pagamenti

Sono 6mila i Comuni che non hanno deliberato l’aliquota. Caf in difficoltà per il calcolo

di Claudio Pelagallo

Per i Comuni che usufruiscono della proroga della Tasi al 16 ottobre “ci sarà l’anticipazione da parte dello Stato”. Lo ha detto il presidente dell’Anci, Piero Fassino, a margine di un convegno al forum PA. “Il problema dei Comuni – ha aggiunto – non è la Tasi ma le risorse complessive che hanno a disposizione”. E sul tema il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha precisato che “ci sarà un’anticipazione temporanea” da parte dello Stato “nell’ambito delle risorse disponibili”. Padoan ha aggiunto che il decreto per il rinvio del pagamento “arriverà nei prossimi giorni”.

Seconde case la prima rata entro il 16 giugno – Gli abitanti dei Comuni che non hanno deliberato sull’aliquota pagheranno la prima rata della Tasi sulla prima casa a settembre e la seconda a dicembre. Al contrario, sugli altri immobili si dovrà versare il dovuto comunque entro il 16 giugno. A dicembre arriverà la seconda rata, con eventuale conguaglio alla luce delle aliquote prescelte dagli amministratori locali. Alla faccia dello Statuto del contribuente, che predica trasparenza e “completa e agevole” informazione sulle disposizione in materia tributaria. Lo Stato dovrebbe dare risposte certe ai cittadini chiamati al pagamento della Tasi. I comuni dovrebbero inviare ai cittadini i bollettini con i relativi inporti dovuti. Il popolo pagante è  invece abbandonato a se stesso e con l’obbligo di rispettare le scadenze fissate per i pagamenti.  L’87% dei Caf (Centri di assistenza fiscale) prevede alte probabilità di errore nei versamenti dovute a difficoltà di calcolo e incertezza sulle aliquote e le detrazioni. Il caos che si sta determinando è intollerabile, oltretutto, potrebbe spingere gli utenti a non pagare le tasse con danni pesantissimi per il Fisco.