“Padre nostro”, il vincitore del Genova Film Festival

di Federico Caporali

Di argomenti seri ne è pieno il mondo; a molti piace affrontarli in maniera rilassata, ad altri invece in chiave polemica, ad altri ancora in modo spensierato, come a dire: “Vabbé, è una realtà, facciamocene una ragione, tanto le cose non si possono cambiare”. Insomma, l’argomento serio sta diventando negli ultimi anni una prerogativa di “quelli” che vogliono darsi un tono, che vogliono far credere agli altri di essere all’altezza di tutte le situazioni e magari, dopo aver constatato di persona di non esserlo, scagliare la responsabilità sulla poca comprensione altrui. Eh sì, c’è da divertirsi non appena si incontrano questo tipo di “personalità“, perché la soluzione non è quella di evitarle, bensì quella di farle parlare, di renderle partecipi del lieto circostante e di fare in modo che il vostro interesse ricada su di loro; questo farà  in modo che si sentano “protetti”  e a voi di inquadrare  i loro punti deboli così da sferzare al momento giusto il colpo di grazia. Probabilmente non se ne accorgerebbero, ma volete mettere la soddisfazione? Il film che vi presento questa settimana sono sicuro che non verrebbe capito dal tipo di persone che sinteticamente ho avuto il piacere di descrivere poc’anzi, poiché parla di un argomento serio ripreso in chiave ironica, quasi comica. Cercate di memorizzare qualche aspetto focale di questo articolo, sono sicuro che vi verrà utile al momento opportuno. Ogni spunto è buono per vincere il dibattito. Dunque, dove eravamo rimasti, ah, sì; le parole “focali” per descrivere questo lavoro sono tre: Chiesa, Nascite, Preservativi. Preoccupati? Fate bene ad esserlo; della durata di 96 minuti, a colori e diretto da Vinko Bresan, “Padre Nostro” è un bellissimo film che tratta il serioso argomento del problema delle nascite in una piccola isola. Ma andiamo per ordine, ecco a voi la trama: protagonista della nostra storia è ovviamente un Prete, il giovanissimo Padre Fabijan( kresimir Mikic)  che approda su di una isoletta della Dalmazia dove il tasso di natalità, come già spifferato, è crollato in modo molto preoccupante nel corso degli ultimi anni.

Il caro dolce Fabijan, però, seppur felice del suo trasferimento, nota con “dispiacere” che il parroco uscente è molto popolare e che non sarà facile convincere gli abitanti del posto a cominciare a fidarsi di lui. Spinto dal voler lasciare il segno non si lascia scoraggiare e comincia ad adempiere alle sue mansioni di Prete. Deve trovare una soluzione al problema delle nascite, ma come fare? Viene informato che oramai sia gli autoctoni che i turisti usano sempre più spesso il preservativo e che se continuerà ad essere così si ritroveranno con tanti vecchi e nessun pargolo urlante nel giro di poco, pochissimo tempo. Padre Fabijan ha un’idea: bucare i preservativi. Semplice, no? Per farlo si avvale della complicità dell’edicolante, primo distributore della città e del farmacista, convinto anch’esso a sostituire la pillola anticoncezionale con delle vitamine. Se le cose vengono fatte bene, i risultati non tardano ad arrivare e così, nel giro di poco tempo si cominciano a celebrare matrimoni, battesimi e “gravidanze improvvise“. Non tutto, però, andrà per il verso giusto; qualcuno scoprirà l’imbroglio divino e metterà a repentaglio la reputazione di tutti. La fine è un mistero della fede, perché non andate a scoprirla da soli? Questo lavoro è un buon lavoro, durante la visione siamo protagonisti di momenti di assoluto divertimento alternati a momenti di assoluta serietà, il tocco registico è molto buono e puntando sulla velocità e ispirandosi ai vecchissimi film di Buster Keaton rende il tutto delizioso.

L’attenzione per i dettagli si vede e si apprezza, ogni inquadratura ha la sua indipendenza ed ogni battuta viene completata con un gesto perfettamente calzante. “Pur affrontando temi come il conflitto etnico religioso nell’ex Jugoslavia, le rivendicazioni nazionalistiche croate, il rapporto fra Croazia e Germania, l’ipocrisia della Chiesa, i preti pedofili, il controllo delle nascite, la misoginia e il patriarcato nelle culture del Mediterraneo, la xenofobia e la totale negazione  dell’omosessualità“, “Padre Vostro” è il film simbolo di un paese che stenta a cambiare il proprio metro di “giudizio” pur mantenendosi al passo con i tempi. Tutti i personaggi sono molto conservatori, ma al momento opportuno sapranno sconvolgere le iniziali convinzioni che vi eravate fatti su di loro. Qualche settimana fa parlavo della “morale“, in questo film è molto presente, ma attenzione a non confonderla con il moralismo. Sarebbe un grave errore farlo. Come sempre, in ultima battuta sarò molto sincero: andrei a rivedere questo film al cinema? Direi di no, ma di certo aspetterei che uscisse in DVD o su supporto digitale. Un conto è riguardare una cosa, un altro è quello di possedere un prodotto che alla fine merita proprio di essere acquistato. Rifletteteci.