I due furono fermati in un terreno al confine tra Nettuno e Latina con un pesante carico di marijuana
E’ tutto da rifare il processo a carico di Gennaro Amato e Alessandro Contì, che sono stati arrestati nel 2011 dai carabinieri di Roma e dai finanzieri di Castellammare di Stabia. Gli investigatori avevano seguito un camion proveniente dall’Albania e sbarcato ad Ancona ed erano giunti in un terreno all’Acciarella, tra il comune di Nettuno e quello di Latina. Nascosti in dei vani ricavati sulla copertura del mezzo pesante, i militari trovarono sacchi pieni di marijuana. Un carico diretto al mercato dello spaccio di Roma e Napoli e che avrebbe portato agli spacciatori incassi per circa due milioni di euro. La droga venne sequestrata. i due furono condannati a cinque anni e mezzo di reclusione e 30mila euro di multa per il possesso e del trasporto di quel carico. La Corte di Cassazione, tuttavia, a seguito di una sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionale la legge Fini-Giovanardi e ristabilito la distinzione tra droghe pesanti e leggere, ha stabilito che i due beneficeranno di uno sconto di pena. La Suprema Corte ha annullato le loro condanne, disponendo un nuovo processo davanti alla Corte d’Appello di Roma. I giudici dovranno tener conto di come il concetto di ingente quantità, trattandosi di marijuana, sia cambiato e di come debbano essere riviste le sanzioni.