Tari e cassetto tributario, i conti che non tornano e la comunicazione fai da te…

[Fonte http://giovannidelgiaccio.wordpress.com/] 

L’aggiornamento è di oggi: “Per ritardi di Poste Italiane nel recapito delle bollette TARI, si comunica che il pagamento può essere effettuato entro il 15 luglio 2014 senza aggravio di sanzioni. L’Ufficio Tributi del Comune di Anzio”. Al solito negli uffici la mano destra non sa cosa fa la sinistra e gli unici ad apprendere che si paga senza sanzioni sono, finora, solo quelli che accedono al “cassetto”. Agli altri, alla stragrande maggioranza che si sta vedendo recapitare solo in queste ore l’avviso, nessuno ufficialmente l’ha comunicato. E dire che c’è un ufficio che si occupa di questo, appositamente, nell’ente. Con tanto di alta professionalità che evidentemente i colleghi non ritengono di utilizzare. Lì come all’ufficio mense, visto che sempre e solo sulla home page del “cassetto” si legge un aggiornamento del 24 giugno che recita: “Si comunica che per motivi tecnici i pagamenti relativi al Servizio di Refezione scolastica e Servizio di Trasporto scolastico non sono ancora visualizzabili on-line.U.O. Pubblica Istruzione, Servizi Sociali, Cultura – Sport – Turismo”. Quali motivi tecnici? E poi vrremmo visualizzare on line anche tutto il resto, viste le tre informatizzazioni pagate dai cittadini per circa 80.000 euro, ma tant’è… Ah, il “cassetto” è dello stesso Comune, gestito dalla stessa società – la Mercurio service – ma ogni ufficio gestisce le sue pratiche. Alla faccia dell’informatizzazione… Da alcuni commenti recuperati su facebook alla pagina del Comitato Tares equa si apprende che il dirigente dell’ufficio tributi, Luigi D’Aprano, ha reso noto che il “cassetto” verrà migliorato. Speriamo a costo zero, dato che finora si è pagato e si paga per avere non un servizio 3.0 – come il sindaco diceva un anno fa in campagna elettorale – bensì a 0.3, se va bene…

Ma non è questo il punto, bensì ancora la vicenda Tari. E torniamo alla determina con la quale si affida sempre alla Mercurio la spedizione dell’acconto. I documenti riportano la data del 28 maggio ma la determina che assegna il servizio è dell’11 giugno. “Si è provveduto ad acquistare tramite il portale acquisti in rete (Mepa) direttamente dalla ditta…” Quando? Non solo, gli acquisti con Mepa sono obbligatori dal 2012, ce n’è traccia prima nei rapporti conla Mercurio?

Ma ancora non è questo il punto. Nell’incarico si afferma che la Mercuriodovrà provvedere a “stampa, imbustamento e spedizione di circa 36.000 avvisi di pagamento”. A parte “circa” – possibile che l’ufficio non sappia quanti sono, visto che sono emessi il 28 maggio? – c’è un costo di 6.588 euro, pari a 0,183 apezzo. Si legge anche spedizione, ma poi si scopre che non è – e non potrebbe – essere compresa nel prezzo di 0,183 e così in fase di dispositivo si affidano altri 30.000 euro alla stessa Mercurio che si è “impegnata ad anticipare le spese postali”. Se prendiamo i “circa” 36.000 ogni spedizione costa 83 centesimi. Si poteva risparmiare qualcosa? A ben guardare sì, solo collegandosi al sito di Poste Italiane si vede che spedizioni “massive” costano normalmente 50 centesimi. Qui si voleva fare prima, evidentemente

Attenzione, perché è vero che costa solo 183 euro ma qualcuno, di grazia, spiega in cosa consiste il “progetto di grafica” delle bollette?

E andiamo oltre: “invio massivo in formato Pdf a mezzo Pec o email della richiesta di pagamento bollette Tari con una spesa di 0,244 per 6000 contatti per un totale di 1464 euro iva inclusa”. Soldi che il Comune dovrà farsi restituire, anzila Mercurio farà meglio a non fatturare perché nelle caselle di chi è registrato – come chi scrive – non è arrivato alcun Pdf . Altre spese sono relative alla rendicontazione dei pagamenti con un canone annuale di 7.320 euro, oltre al servizio web “per la consultazione e la ristampa” – d’altro canto è impossibile fare altro – del “cassetto tributario per 3.117 euro ovvero 365 euro mensili per 7 mesi iva inclusa.

Totale: 48.489 per tutti i servizi. Non si capisce per quanti utenti ovvero dovrebbero essere 42.000 tra i “circa” 36.000 e i 6.000 (davvero tondi tondi?) iscritti al “cassetto”. In realtà secondo i dati 2013 erano 42.680, saranno diminuiti? Comunque speriamo che sia valsa la pena impegnare queste cifre, anche se alla luce di quanto emerge non sembra proprio…

[Fonte http://giovannidelgiaccio.wordpress.com/]