Sabato scorso è toccato al quartiere Europa di Anzio, dopo la tappa allo Zodiaco di Lavinio. Il 5 luglio il consigliere del Pd, Andrea Mingiacchi, ha incontrato i residenti del quartiere Europa di Anzio, per parlare con loro e capire quali sono le problematiche legate all’area. La tappa di sabato si inserisce nel ciclo di incontri, “Tavole Rotonde”, che il consigliere ha programmato nei vari quartieri per Anzio, dove i problemi da affrontare sono tanti come è emerso anche dall’ultimo incontro. Dopo un breve sopralluogo per le vie del quartiere, accompagnato dai residenti e dai rappresentanti del Comitato di Quartiere che hanno fatto notare al consigliere la palazzina ribattezzata come quella piena d’acqua e la presenza davanti ad essa di 5 o 6 automobili abbandonate lì senza assicurazione, con gomme rotte, vetri spaccati che rappresentano un costante pericolo per chi passa lì davanti, Mingiacchi ha tenuto un piccolo incontro all’interno della pineta Mazza, quella che avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello per il quartiere, e che invece, ha perso col tempo le prerogative per cui era nata. “C’è bisogno – ha spiegato Mingiacchi – di un maggiore contatto della politica con i quartieri e le persone che giorno per giorno vivono in avanscoperta per migliorare insieme la qualità della vita del luogo. C’è bisogno di una maggiore presenza dell’amministrazione anche nei fatti e per questo insisterò anche perché non esistono quartieri figli dell’oca bianca e dell’oca nera. Deve essere fatta una programmazione sui contributi che si offrono per la realizzazione delle manifestazioni di pubblica socialità nel territorio, senza sperequazioni dovute a logiche clientelari o semplici usanze paesane. Il giusto a tutti per crescere tutti”. Durante l’incontro, oltre una ventina di persone hanno ribadito al Consigliere Mingiacchi la mancanza di interesse dell’Amministrazione Comunale per i loro problemi. Secondo i residenti nel quartiere a fare da padrone è la sporcizia, soprattutto nelle zone antistanti i vari supermercati di cui è pieno il quartiere, senza contare la mancanza di un luogo di aggregazione valido per tutto l’anno. Tra le proposte avanzate da alcuni residenti: quella di recuperare gli ambienti, una volta finiti, della “palazzina piena d’acqua” per adibirla a centro sociale ed ospitare magari alcuni uffici del comune.