Tagli all’ospedale, l’appello degli operatori sanitari

Un appello, che parte dagli operatori sanitari dell’ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno, esasperati dalla carenza cronica di medici, di infermieri, e dal taglio dei posti letto. Situazione che giunge ad esasperazione, sistematicamente, durante l’estate con il triplicarsi della popolazione sul territorio e del bacino d’utenza. “Come primo atto il nuovo direttore sanitario del’ospedale di anzio ha chiuso 10 posti letto in medicina e chirurgia, con scuse varie, annullando tutti gli sforzi per evitarlo fatti dai dipendenti; questo aggrava enormemente la situazione in pronto soccorso che ha meno letti su cui ricoverare, pochi medici e poco personale; intanto è stata bloccata la richiesta di infermieri ed ausiliari dall’ospedale di marino. L’ospedale di Anzio – si legge nella lettera – ha una cronica carenza di medici infermieri ed Oss aggravata dalle poche capacità di gestirlo da parte dell’ufficio infermieristico. In alcuni reparti ci sono più infermieri del necessario in altri troppo pochi. Gli infermieri arrivati dal distretto fanno solo numero, non sanno come si gestisce il malato in ospedale ed hanno deficit fisici notevoli. A peggiorare la situazione del pronto soccorso assalito da più del doppio di pazienti in estate è la contemporanea prevista chiusura,  della stanza delle dimissioni (prevista per legge) che aiutava a dimettere prima i pazienti liberando barelle, senza consultare il pronto soccorso e dell’ambulatorio infermieristico (anch’esso previsto dalla legge), per cui se, ad esempio, un turista viene in ospedale per una semplice iniezione non potrà farla perché non c’è piu’ la struttura che la puo’ fare secondo la legge. Anche la appena aperta biblioteca sarà chiusa per timore che lo spolvero dei libri da parte della ditta delle pulizie costasse troppo! Tutte queste chiusure, come l’invio in pronto soccorso, il reparto più difficile, di infermieri di distretto, praticamente inutili, sono state concordate dal nuovo direttore con l’ufficio infermieristico, per motivazioni non organizzative ma personali e più importante sembra essere non spostare personale da Marino e Frascati. Si parla anche della chiusura della sala operatoria di ostetricia, ciò dimezzerà gli interventi chirurgici in ospedale e farà diminuire le nascite, anche questa volta con la scusa della manutenzione degli impianti. Il personale dell’ospedale e del pronto soccorso in particolare – concludono – è sempre più stanco e sovraccarico di lavoro e con poche speranze per il futuro, non siamo in grado di assistere i cittadini come vorremmo e sapremmo, questo ospedale sta morendo. Un buon inizio. Naturalmente non possiamo firmare questa lettera, ci dispiace”.