Si tratta dei titolari delle società coinvolte, oltre alla Kyklos, anche la Mira e la EcoSpazio 2000
Sono cinque le persone risultano iscritte nel registro degli indagati per la tragedia avvenuta nell’impianto di compostaggio della Kyklos, al confine tra Nettuno e Aprilia, che dopo i fatti è stato sequestrato dal Pubblico ministero Luigia Spinelli. Si tratta dei titolari delle società coinvolte, oltre alla Kyklos, anche la Mira e la EcoSpazio 2000. Le accuse sono quelle di omicidio colposo plurimo e violazione delle norme di sicurezza. Sono state eseguite, intanto, nel pomeriggio di martedì a Latina le autopsie sui corpi dei due operai deceduti. Il medico legale Fabrizia Favalli ha eseguito l’esame cercando di risalire con certezza alle cause del decesso. E’ stato disposto un esame sugli indumenti dei due operai deceduti, mentre gli accertamenti sulle cisterne è in programma l’11 agosto. A quanto sembra la causa del decesso sarebbe nei gas altamente tossici prodotti dal percolato che gli operai dovevano convogliare nelle cisterne e che avrebbe dovuto essere innocuo. L’ultima parola sull’amara vicenda spetta agli investigatori.