C’erano anche gli studenti di Anzio lo scorso 12 agosto, a Stazzema, in provincia di Lucca. In 27, provenienti da quattro scuole superiori dei comuni di Roma, Reggio Emilia, Catania e Anzio, sono stati selezionati dal Ministero dell’Istruzione per partecipare a un workshop nei luoghi della strage nazista di Sant’Anna di Stazzema. L’orrore di un eccidio che portò ad essere trucidate 560 persone, 70 anni fa, il 12 agosto 1944. Visto attraverso gli occhi degli studenti. All’inaugurazione della mostra “’Now I know”-Ora io so”, avvenuta pochi giorni fa, erano presenti gli alunni del comune neroniano e il ministro Stefania Giannini, all’interno del centro di accoglienza di Sant’Anna, assieme ai rappresentanti dei comuni di Stazzema, Anpi e Insmli. L’esposizione si compone di testimonianze, interviste, filmati, installazioni artistiche e multimediali. “Sant’Anna è una ferita che ha lacerato la nazione intera, conservare e aggiornare la memoria è lo strumento per mantenere l’identità salda di un popolo; consegno a voi questo impegno di lotta”, ha detto, rivolgendosi ai ragazzi, il ministro Giannini durante la commemorazione. Giannini ha ricordato anche altre stragi “che purtroppo vengono rimosse dalla memoria, penso al genocidio degli armeni, o alla storia dei curdi tornati ultimamente di grande attualità”. Riferendosi poi alla recente decisione della magistratura tedesca di riaprire le indagini su Sant’Anna, il ministro ha parlato di “un altro passo in avanti per la ricerca della verità. Noi non cerchiamo il sapore aspro della vendetta, ma la responsabilità di chi ha sbagliato. La riapertura del processo è una speranza per il futuro”. A Sant’Anna, dove è intervenuto fra gli altri il presidente dell’Ucei Renzo Gattegna, sono arrivati anche i messaggi del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del Papa. Il Capo dello Stato ha espresso “ammirazione per quanti continuano instancabilmente ad operare per la causa della verità e della giustizia” e salutato “con speranza il riaprirsi di uno spiraglio per la ricerca delle responsabilità in sede giudiziaria nell’amica Germania”.