Bufera sulla Serenissima Ristorazione, l’azienda vincitrice dell’appalto del servizio di refezione scolastica ad Anzio. La ditta che fa capo all’impero di Mario Putìn a Boara Pisani, in Veneto, è finita al centro di un’inchiesta della Corte dei Conti per presunte irregolarità negli appalti. A quel centro di cottura, una struttura di 4.500 metri quadri in grado di servire 30mila pasti al giorno, la Corte dei Conti del Veneto contesta un danno erariale di 12 milioni e 674mila euro che vede coinvolti una quarantina tra ex manager della sanità pubblica padovana, dirigenti, funzionari, commercialisti. Tutti sono finiti sotto accusa per aver dato l’ok, con pareri tecnici, all’affidamento interaziendale della fornitura pasti a favore di Azienda ospedaliera e Usl alla vicentina Serenissima Ristorazione per nove anni, al di fuori di qualsiasi gara d’appalto, ossia attraverso il singolare metodo della trattativa privata. Con il risultato che gli enti sanitari si sono ritrovati a pagare di più il pasto giornaliero (14,54 euro il pasto per degenti adulti) e (14,25 euro il pasto per degenti bambini) contro gli 11,93 previsti, causando un danno erariale pari a 4,8 milioni di euro calcolato tra il 2010 e il 2014. “Oltre alla violazione dei principi di par condicio e di concorrenza – si legge nella relazione della Corte dei Conti – non è stata prevista nessuna forma di controllo delle fasi di realizzazione del centro di cottura, qualificata nel contratto come onere dell’appaltatore al fine di disporre dei mezzi per l’esecuzione del servizio. Non è stato nominato neanche un responsabile del procedimento. Le aziende si sono precluse ogni controllo». Proprio la Serenissima ha vinto da poco ad Anzio la gara per il servizio di refezione scolastica. 88 sono i punti raggiunti in totale dall’azienda che nell’ultima commissione si è aggiudicata il primo posto presentando un’offerta anomala, con un 20% di ribasso rispetto all’importo a base di gara che è di 8,605.944 euro. Sull’offerta anomala, il presidente della Commissione aggiudicatrice si era riservata di andare a chiedere spiegazioni, per capire con quali criteri l’azienda andrà a coprire il servizio con una percentuale di sconto così alta.