Nettuno- Da un mese non può fare la doccia, case popolari senza acqua

Da più di un mese senza acqua. Accade nelle case popolari di Nettuno, nel quartiere di Santa Barbara, dove i condomini, soprattutto quelli residenti nei piani bassi, devono fare i conti con la cronica carenza di acqua. Una situazione che è peggiorata nei mesi estivi, in concomitanza con l’aumento della popolazione e delle utenze. L’acqua ha iniziato ad uscire a singhiozzo, dai rubinetti, già dalla fine del mese di luglio, come racconta una delle inquiline dei palazzi di Santa Barbara. “A luglio avevamo già i primi problemi – dice l’inquilina, residente al primo piano di uno degli edifici popolari – ma ad agosto la situazione è diventata invivibile. Fare una doccia è un optional. Non posso lavarmi, non posso cucinare, non posso fare la lavatrice. L’acqua non arriva per tutto il giorno. Mi sono recata  nella sede di Acqualatina dove mi hanno detto che ero addirittura in una posizione di credito, quindi non si trattava neanche di un distacco per morosità. Dall’ufficio mi è stato dato il numero verde per i reclami. Così ho chiamato x cercare una soluzione al disagio che siamo costretti a vivere. Mi è stato risposto, al telefono, che avrebbero mandato un tecnico. Dopo due giorni, non avendo visto ancora nessuno, ho telefonato di nuovo, e mi è stato detto che avrebbero mandato un sollecito al tecnico”. A quel punto l’inquilina chiede se ci sono stati altri solleciti del genere, e l’operatrice telefonica risponde che dall’inizio di agosto le segnalazioni erano state numerose, e che alcuni si erano rivolti ai vigili.  “Ho aspettato qualche altro giorno – continua spazientita la residente – ed ho richiamato l’operatore, che per la terza volta mi ha detto che avrebbe sollecitato il tecnico. A quel punto ho perso la pazienza, e ho deciso che mi rivolgerò ai carabinieri. Non è possibile vivere senza acqua. Siamo a settembre ed il problema ancora non è stato risolto. Mi chiedo se non dipenda dal fatto che gli inquilini abitano in case popolari. L’acqua è un diritto primario, così non possiamo andare avanti”.