Arriva dalla Regione Lazio l’autorizzazione a monitorare i gas endogeni presenti nell’area in cui dovrebbero sorgere le terme di Anzio. La Direzione Sviluppo Economico e Attività Produttive ha dato l’ok alla società concessionaria di acqua termominerale “Terme di Nerone”. La richiesta parte da Davide Colaceci, titolare del permesso di ricerca denominato “Lavinio” e le terme, un sogno di cui ad Anzio si parla da tempo, dovrebbero sorgere nella località Riserva della Torre. Nella determina della Regione Lazio che concede l’autorizzazione, si legge che il dipartimento di prevenzione della Asl RmH ha comunicato di ritenere opportuno rinviare alla commissione regionale consultiva per le acque minerali e termali ogni ulteriore ed eventuale variazione e approfondimento, in merito al rilascio della concessione. Il riferimento è all’incidente mortale avvenuto nell’ambito dell’area di Riserva della Torre, richiesta in concessione, dove persero la vita alcuni operai a causa della presenza di idrogeno solforato “e in considerazione – si legge –delle attuali condizioni di rischio presenti nel territorio del comune di Anzio per l’emissione di gas endogeni non ancora adeguatamente definite. Da qui la decisione, per motivi di sicurezza, di sospendere momentaneamente il procedimento di rilascio della concessione mineraria e autorizzare un nuovo permesso di ricerca della durata di un anno, finalizzato all’esecuzione della campagna di monitoraggio dei flussi di gas e misure di concentrazione degli stessi nel suolo. Eventuali concentrazioni anomale, dovranno essere valutate dagli organi competenti, che a loro volta dovranno prescrivere le misure cautelari necessarie ai fini della sicurezza in caso di rilascio della concessione mineraria.