E’ in bilico il ricorso al Tar annunciato, da più di un mese, dalle forze di opposizione dopo l’approvazione, ad Anzio, del bilancio di previsione 2014. Era il primo agosto, l’assise comunale che doveva portare al voto cominciò in ritardo e fuori dai tempi previsti dal regolamento, i revisori dei conti non avevano dato il parere sull’emendamento Tari, mancavano una serie di atti da allegare al documento finanziario. l’opposizione occupava l’aula, abbandonando la sala consiliare e lasciando la maggioranza al voto da sola. Poi teneva un consiglio “ombra” per denunciare le irregolarità. Sono bastati e avanzati questi fatti per far annunciare, dal Pd e dai partiti d’opposizione, il ricorso al tribunale amministrativo regionale per approvazione “irregolare e fuori dai termini della legalità” del bilancio. Un atto consequenziale all’incontro con il prefetto di Roma. Non sono ancora scaduti i termini per rivolgersi al giudice e far rimettere tutto in gioco, ma l’opposizione tentenna e non è mai stata così disunita. Non tutti sono d’accordo sulla decisione di firmare. Malumori si respirano soprattutto all’interno del Pd che vanno dai costi legati alla pratica legale e alla possibilità, per nulla certa, di riuscita. Il direttivo di qualche giorno fa ha fatto emergere più di qualche perplessità. Se verrà a mancare la firma dei consiglieri del Pd, è inverosimile che le altre forze d’opposizione firmino per il ricorso.