“Ce lo chiede l’Europa”, il Big Bang del Litorale racconta le nuove sfide

E’ stato incentrato sui sei mesi di presidenza del governo europeo e sul futuro dell’Unione Europea, l’incontro dei giorni scorsi promosso dall’associazione “Big Bang Litorale Roma Sud”. Moderatore del meeting “Ce lo chiede l’Europa, la sfida delle Presidenza Italiana del Consiglio Europeo, tra la gente per la gente”, Angelo Pugliese, che dopo aver presentato i tre relatori, Simona Clivia Zucchett, Valerio Marinelli e Gabriele Federici, ha dato la parola per prima alla esponente dell’associazione “LiberalPd” e collaboratrice di Sandro Gozi, sottosegretario agli affari europei del Governo Renzi, che ha evidenziato il senso della sfida dell’esecutivo dell’ex sindaco di Firenze all’impostazione rigorista della Germania e dei Paesi Scandinavi all’interno dell’Unione Europea. “I nostri sei mesi di Presidenza erano sottovalutati dagli altri partner europei, perché si pensava che non avremmo affrontato di petto il problema della ricerca di risorse per il rilancio della economia nell’area euro e ci saremmo limitati solo a sopportare gli attacchi dei rigoristi. Al contrario, abbiamo rovesciato la logica e abbiamo obbligato, forti anche del risultato elettorale straordinario del Pd in Italia, la Germania e il Partito Popolare Europeo a trattare sul nome di Federica Mogherini nel ruolo di Commissario Ue agli Esteri e poi abbiamo trattato direttamente con il Presidente della Commissione Juncker per un programma della Commissione che preveda 300 miliardi euro di investimenti per l’occupazione”. La parola è passata al responsabile di questioni Ue dell’associazione “Big Bang Roma”, il giovane Valerio Marinelli che ha portato all’attenzione della platea il suo particolare punto di vista sull’andamento delle vicende europee, evidenziando una sua profonda contrarierà al “pareggio di bilancio” inserito in Costituzione 2 anni fa dalle forze politiche italiane sulla onda della pressione dell’Ue e più in generale sulla revisione del concetto stesso di “Fiscal Compact”. “Penso che sia stato un grande errore adeguarsi a questo tipo di richiesta, frutto solo di una visione egoistica di alcuni governi. Penso che nel nostro Paese si debba andare a firmare la proposta di referendum abrogativo del pareggio in bilancio e che si debba rinegoziare a Bruxelles, la questione. Credo che l’approccio del Governo Renzi sulla necessità di uscire dalla politica del rigore sia il migliore possibile per il nostro Paese. E’ necessario però compiere gesti forti per riportare alla ragione chi in Europa non si rende conto che con la linea del rigore ucciderà il concetto di Unione stessa”. A concludere il giro degli interventi è stato Gabriele Federici, 29 anni, di Anzio, esperto di politica internazionale e di questioni legate ai rapporti diplomatici. Federici ha voluto porre l’accento su come sia necessario in questi sei mesi di Presidenza italiana Ue sfruttare fino in fondo il ruolo di una italiana al ruolo di portavoce della politica europea di sicurezza e di difesa, complici anche le vicende internazionali in corso, molto ma molto “calde”:”Federica Mogherini è forse il successo migliore di questi sei mesi di Presidenza italiana dell’Unione Europea a guida Matteo Renzi. La capacità di costruire uno spazio politico tra Occidente e Oriente, tra Usa e Russia e di conforto a chi combatte l’emergenza terroristica dell’Isis ci permetterà di attuare gli interessi europei ma anche quelli italiani in contesti dove ci giochiamo l’approvvigionamento energetico. Inoltre si riuscirà a far valere un rapporto privilegiato con Washington, troppo spesso trascurato a Bruxelles negli ultimi anni”.